mersey beat

1086405465.jpg
http://weller60.myblog.it/media/00/01/321947173.mp3
dall’alto del secondo piano del double deck vedo una ragazza caraibica fasciata in un costume rosso, le ali d’angelo sulle spalle.  cammina per Katherine Street, nella sera ancora lucente. altre persone,  bionde nere asiatiche  si dirigono da qualche parte, vestite di colori  così distanti dai dintorni. scendo incuriosito. e sento i tamburi.  il battito del cuore di una città che si dimentica di essere nordovest e vuole pulsare e vivere in mondi diversi.  un carnevale brasiliano la inonda, la permea e la seduce. tra i muri di mattoni rosso scuro,  tra i pub dalle luci gialle sotto il cielo limpido, sfilano le lingue e i colori di un acquario tropicale. mentre il tuono ritmico dei tamburi delle scuole di samba rimbalza tra i draghi dorati  della porta di chinatown. noi non siamo di nessun posto, come l’aria di questo sabato d’agosto del mersey beat.

la strada per anfield

1112417449.jpg
 
http://weller60.myblog.it/media/02/00/1614623731.mp3
Hi everyone, welcome to the casbah. We are the Beatles, and tonight we are going to play some rock’n’roll.
 
chiedo alla conducente se l’autobus 17 va ad anfield road. yes love, mi risponde. salgo sorridendo, è un po’ che non mi chiamavano così. love. le strade che percorro sono ancora le stesse. forse sono un po’ peggiorate, rispetto a quando il rock’n’roll mise gli occhi azzurri e cambiò accento. ragazzine somale in tunica si affacciano dal negozio di muslim goods a lodge lane, accanto al bingo house. asiatici, caraibici, arabi ed inglesi sulle strade desolate, le case a schiera di edge lane con le  assi dipinte su porte e finestre. e lo stadio è dentro il quartiere, sembra povero come gli edifici che lo circondano. this is anfield. we are the beatles, rock’n’roll dagli occhi azzurri. terre di nessuno piene di vento. liverpool è piena di spazio vuoto. grigio che vira verso il blu dei lunghi pomeriggi estivi nei parchi sporchi e ancora splendidi. i cieli suburbani rimpiazzano la frontiera ed i gialli campi sconfinati oltreoceano. il nero diventa bianco, ma una certa fame è sempre la stessa.
 

 

 
 

Migration

 

474e8b4fa62b762639e85f9a40e2297c.jpg
http://weller60.myblog.it/media/00/02/21f2ce1cd8d0bee1d7f193cba2d1b331.mp3
 
 

La radiosveglia si accende. E’ ancora buio, papà è già in piedi, impaziente come sempre. Mamma è da qualche parte, forse in bagno. Sul tavolo di formica della vecchia cucina, la moka mi aspetta. Passiamola, questa linea d’ombra. Non posso rimanere. Mia sorella mi sorride e mi bacia. Mamma è OK. Presto, prima del traffico, bisogna uscire dalla città, verso il nastro grigio del Nord-Ovest. Papà mi accompagna, nella pioggia fredda di Gennaio, lungo i primi mille chilometri in Italia. Firenze, Genova, Ventimiglia, fino a Nizza. Vediamo gli aerei partire sul mare, col croissant in mano, mentre scherziamo e ci prendiamo in giro. Mi saluta alla stazione, ritorna a casa. Il treno di notte con vettura al seguito, le luci di Parigi al risveglio. Riesco ad uscirne, e vedo il mattino del Nord su un’autostrada a non so quante corsie, di nuovo aerei sulla testa, atterrano e decollano dallo Charles de Gaulle. Dopo le lunghissime propaggini metropolitane, il deserto della campagna francese del Nord, verso Calais e l’approdo. Onde sulla Manica, il traghetto balla. Guardo la scogliera di Dover per la prima volta, da sottocoperta. E’ bianca come dicono. Adesso guiderò sulla sinistra: Londra, Luton, Milton Keynes, Birmingham, ancora su. Passo sotto l’indicazione per Liverpool, un cartello mi indica Penny Lane. Sorrido, mentre metto su “Advice for the young at hearts” allo stereo. Arrivo proprio lì, dove volevo, all’Università. Parcheggio ed esco nel vento del Mare d’Irlanda, verso la cabina rossa del telefono. E’ buio, sotto la cattedrale  cattolica. Chiamo la mia amica, vengono a prendermi.

E se il tempo tornasse?

Nei pub elettrici
Sotto la pioggia soffice
Sui parchi gelati e umidi
I daffodils si schiudono
Il grigio diventa arcobaleno
Il cuore, acciaio arrugginito
Fumo di anima indomita
Kop rossa negli occhi di Barnes
Mc Manaman, Owen, Gerrard
Il Mersey risale
Ogni giorno nordico
I docks ruggiscono
It ain’t over, till it’s over