5 sport: nuoto

dedicato a federica pellegrini e alessia filippi
9RecordolimpicoperFedericaPellegrini.JPG
che strana settimana. in ferie senza esserlo veramente. e così, mi compro un paio di occhialini e vado in piscina. ci vado in bici, col caldo che mi spezza il fiato alle 5 del pomeriggio. la vasca è schiacciata tra ferrovia, strade infuocate, grigi palazzoni che emanano calore e vite soffocate, sotto lo stadio del calcio imbecille.  a quell’ora, la gente incomincia ad andare via dal praticello, ragazzini costretti a restare in città, in attesa delle vacanze dei genitori, famigliole di immigrati russi, messicani, marocchini che in vacanza non ci vanno mai. ma la vasca è di 50 metri, olimpionica, il suo azzurro porta sollievo soltanto a vederlo. e a nuotare, io non sono poi male. faccio le mie vasche in corsia, una dietro l’altra, stile libero e rana sono i miei favoriti, delfino e dorso li so, ma non ho confidenza con loro. guardo i cronometri a quattro lancette, inutili, i miei tempi di (quasi) cinquantenne fuori dalla loro portata. 5, 10, 20 vasche di respiri bagnati, il nuoto è regolarità, precisione nei movimenti, dedizione. la fatica è diversa, con l’acqua sembra più leggera. allevia il dolore delle vite, come nel film blu di kieslowski, dove juliette binoche nuota incessantemente per ricostruirsi e dimenticare.
alle sei e mezza arrivano i nuotatori veri. ragazzi e ragazze dal corpo splendido, si sciolgono, scherzano, leggeri come la loro età. i loro muscoli già pronti guizzano, e l’acqua incomincia a scrosciare, incessantemente, sotto i colpi di braccia e gambe, all’ombra della strana torre con l’orologio fermo. li osservo mentre mi asciugo al sole che incomincia a morire, appoggiato alla balaustra. li guardo nei loro gesti ripetuti, nei tuffi di partenza. gli schizzi d’acqua azzurra, le onde in corsia. dedizione, umiltà, regolarità portano a corpi scolpiti ingioiellati d’acqua, scintille riflesse del sole che sente l’odore del tramonto estivo.