LA

Sono stato in California solo una volta, per vacanza. Vorrei e potrei andarci per motivi professionali, e forse prima o poi ci andrò. La California è il paese che ho visitato di più dopo l’Italia. Sì, perché quando uno vede film o telefilm americani, questi sono per la maggior parte ambientati là. Guardare film o telefilm, se sono particolarmente belli, è un po’ come viaggiare nel tempo e nello spazio, e finirci dentro. Non è un’idea particolarmente originale, ma è così, almeno per me. Sono stato a Los Angeles per tre giorni, non l’ho sopportata, ne avevo paura, l’ho visitata pochissimo, eppure ne sono rimasto affascinato, in un certo modo. Ho visto scorci di posti che conoscevo già, tramite il cinema o la televisione. Questo ammasso sterminato di casette con giardino, ricchissime o miserabili , questa foschia permanente, i pozzi di petrolio sulle colline DENTRO la città, queste strade dove non cammina nessuno, perché tutti girano in auto, o, al più sui pattini ed in bicicletta, è finita, in qualche modo, dentro il mio cuore e la mia testa. Mi sembra incredibile, eppure potrei descrivere per filo e per segno ogni posto che ho visitato a LA, a differenza di altre città. Potrei raccontare dei surfisti a Malibu, della giostra di Santa Monica, del supermarket di Beverly Hills dove abbiamo comprato sushi che abbiamo consumato su una panchina al di fuori, assieme agli immancabili lavoratori “invisibili” messicani, degli attrezzi da culturismo a Venice, dei piccoli condo vicino Hollywood che io immagino abitati da aspiranti attori. Quando vedo film come Collateral di Michael Mann, o Jackie Brown di Quentin Tarantino, ripenso sempre al mio viaggio, e a quella sorta di sentimento struggente che mi prendeva durante la mia visita. LA, lo so che prima o poi ti rivedrò, e camminerò sotto le tue palme. Love, w

(Giugno 2005)

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Esco con Panda

Questo è un vecchio post. Parla di incontri e amici di tanto tempo fa. Still missing Britain.

Stasera esco con Panda. Panda e’ il soprannome che hanno dato ad Andy quand’era studente a Cardiff. Fa il lecturer in un college di Wrexham, una cittadina del Galles del Nord. L’ha scelto lui di andare a lavorare li’, certo non e’ Berlino, dove era prima. Ma lui e’ un gallese purosangue, in famiglia parla gaelico, e si sente questa missione di educare nel paese in cui e’ nato e dove sono le sue radici. Mai e poi mai vivrebbe in Inghilterra. Il mio amico-collega Ronan (altro celtico, ma di Dublino) lo ha invitato a tenere un seminario a Liverpool, e lui questa notte restera’ a dormire a casa mia. Io e Panda non ci conosciamo da tanto, ma siamo in sintonia, abbiamo lavorato bene insieme e siamo abbastanza amici. Lui e’ un bel ragazzo britannico (britannico si puo’ dire, comprende scozzese, inglese e gallese), alto, sorriso aperto e pronto alla battuta. Il suo accento gallese e’ splendido da sentire per me, anche se agli inglesi deve fare sorridere. Ho visto piu’ di un programma comico dove il gallese viene dipinto come un sempliciotto che ha dimestichezza (per non dire altro) solo con le pecore. Panda pero’ e’ in gamba, e gli piace uscire ed andare in giro per locali, questa e’ una cosa che gli manca nella sua nuova vita. I miss metropolys, mi manca la metropoli, mi confessa. Dopo essere passati per il mio appartamento, up we go. Chiamiamo il cab ed andiamo a mangiare all’Everyman, un ristorante self-service veramente speciale. E’ a due passi dall’Universita’, sotto un teatro. I piatti che servono sono buoni, molto meglio di quello che si potrebbe aspettare da un posto del genere. E’ pure segnalato in alcune guide. Serve un misto di cucina inglese, indiana, francese. Quiche lorraine, piatti vegetariani e dolci fantasmagorici, buonissimi, preparati con cura nella scelta degli ingredienti, soprattutto per quanto riguarda la provenienza e la genuinita’. Ad una certa ora la cucina smette di servire, e si passa alla birra. I frequentatori sono di tutti i tipi, prof. universitari (che essendo inglesi, sono ivariabilmente eccentrici), brave signore con tante borse dello shopping, immancabili studenti di tutti i tipi e colori, impiegati di banca nei loro vestiti blu gessati. Mangiamo, ma non ci fermiamo per bere. Andiamo ad uno dei mie pub preferiti, il Philarmonic, di fronte alla Philarmonic Hall (The Phil, la chiamano i locali). Un locale molto grande (maestoso, direi), pieno di gente che beve, parla e ride forte. Pinte di lager e di bitter, con Panda si parla del piu’ e del meno. Del fatto che in Galles adesso c’e’ una particolare attenzione nello studio del gaelico a scuola, che rischiava di venire sommerso dall’inglese. Ho visto in TV (a Liverpool si puo’ vedere il canale locale gallese) dei ragazzi di colore parlare questa lingua dolce e cantilenante, ovviamente a me incomprensibile, e mi ha fatto veramente uno strano effetto. Poi si parla di sport (celtici, ovviamente) e delle loro strane regole. Naturalmente anche di calcio e di ragazze. Dopo un po’, atterriamo in un altro locale, il Blue Angel. Un posto un po’ fetido ma, a suo modo, un piccolo museo del beat anni 60. Foto dei Beatles quando non si chiamavano ancora cosi’ e di altre glorie del passato. Tra le altre, una foto degli Stones quando erano gia’ famosi, mentre firmano un muro del locale. Il Blue Angel e’ in una zona decadente della citta’, piena di vecchi magazzini con i loro muri di mattoni rossi e sporchi. Questa zona, vicino al Mersey, e’ adesso piena di locali quasi invisibili di giorno, ma vivi e pieni di suoni e di gente durante le notti del weekend. Per le strade, cabs neri che passano senza sosta e che raccolgono gente , e’ incredibile, basta mettere fuori il braccio e ne arriva subito uno, che ti carica e ti porta in giro. Finiamo in un locale dove si sente acid jazz, gli ultimi drinks, i clubs chiudono alle tre. Prima di uscire, una ragazza mi chiede sorridendo se sono italiano. Naturalmente, le rispondo col sorriso piu’ largo che io possa fare. Panda si intromette,il giovialone, lei fa spallucce, mi saluta e se ne va. Ora di andare a casa. Per strada, sono ancora aperti i negozi di take away. Ragazze vestite benissimo che mangiano fish and chips dal cartoccio mentre camminano per strada, odori pungenti di spezie indiane. Fra qualche settimana tornero’ in Italia, Panda cambiera’ ed andra’ ad insegnare in una citta’ gallese dal nome impronunciabile, Aberystwith (pronunciate un po’ voi un nome cosi’).
Dopo molti anni, ci mandiamo ancora bigliettini natalizi e ci incontriamo alle conferenze. Chissa’ che un giorno non vada a mangiare fish’n’chips dalle sue parti, guardando il mare.
(Maggio 2005)

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Ancora soprabiti

Per un po’ è stato appeso. Ora di rimetterselo, ed uscire. Cool outside. E sorridere, un po’. British humour, mi manca. Go back to England. Be brit. Drizzle, lawn, football, pint of lager, coffee break, smile, smirk, pence, telly, have you got the time on you, mate? Miss you, Liverpool. Love, w.
…and corner shops, teapot, sunday breakfast, scrambled eggs, beans on toast, sunday paper, boring cricket, toons, booze, cabs, clubs, pubs, bars…

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Fiammelle

Non è un bel periodo, ve l’ho già scritto. Ho fatto un esercizio di narcisismo, stasera: ho riletto i vostri commenti ai miei post. E ho trovato un tesoro, che mi ha rimesso un po’ in sesto. Siete fiammelle, come si fa a non volervi bene? E ho deciso di postare alcuni dei vostri commenti che mi sono rimasti nel cuore. Sono lì, nel mio blog.Ce ne sono molti altri, ma non posso metterli tutti, purtroppo. Eccoli, mi emoziono ancora a leggerli. Non so quando tornerò a riscrivere un post decente, una storia o chissà che altro. Mi dispiace di avere perso i commenti del primo blog, che ho cancellato. Anche lì ce n’erano di straordinari (Lara Croff, Law girl, Jed ed altri). Ma questi li conservo nel mio cuore, nella mia mente, nei miei occhi.

Scritto da: esteban.77 il 10-01-06 alle 07:28 Auguroni anche a te. Abbiamo letto tutto, le storie sono piaciute moltissimo anche a Daniela. Spero tanto che non siano finite qua. Ti confesso che mi piacerebbe che fossi te Edo: è un personaggio malinconico, ma affascinante. Come mai usi cosi spesso l’espressione “ravviarsi i capelli”? Mi piacerebbe uscire a bere qualcosa con te, purtroppo so che non sarà facile. Ancora buon anno, Est

Scritto da: thedanix il 28-03-06 alle 21:22 carissimo weller anche per me leggerti è sempre un grande piacere, sia nei commenti che nei racconti, ti porti dietro la tua aura (concedimelo) signorile ed è una qualità che apprezzo molto. Su Moretti dici bene, quando avrai desiderio di andare a vederlo mi farà piacere leggere il tuo pensiero. ti abbraccio. la reine 🙂

Scritto da: kuccimol il 30-03-06 alle 18:16 Ciao. Mi hai fatto un complimento molto bello, davvero. E’ confortante sapere di riuscire a trasmettere qualcosa scrivendo, nonostante le mie limitate capacità. E poi adoro il mare, quindi tutto ciò che ha a che fare con esso (onde comprese!) mi va benissimo. Ciao, e grazie per essere tornato a leggermi. K.

Scritto da: anonimo (Anabolena) il 27-04-06 alle 16:04 mi dispiace e ti capisco, resta sempre il senso di colpa assieme alla vita, ti lascio questo, come un bacio: “Lessi con incomprensione e fervore queste parole che con meticoloso pennello tracciò un uomo del mio sangue: ‘Lascio ai diversi futuri (non a tutti) il mio giardino dei sentieri che si biforcano’ “. (Il giardino dei sentieri che si biforcano J.L.Borges) Ana

Scritto da: thedanix il 01-06-06 alle 11:21 si è vero i commentatori sono eccezionali, lo dico sempre sono la miglior cosa di questa esperienza. Salvo gli articoli per forza ma dovrei salvare i commenti altrochè!

Scritto da: anonimo (scemerentola, lapanchina) il 26-05-06 alle 10:59 Buondì, ho stampato e letto in viaggio Horst et Dom e volevo farti i complimenti, mi è piaciuto molto, ora mi leggo questa nuova storia…Sono ancora in mezzo letargo, ma ci sono.Baci Gabri

Scritto da: matu73 il 12-05-06 alle 11:29 le nanoparticelle sono golose, attirale preparando un buffet di nanoantipastini stuzzicanti: cocktail di scampi elettromagnetic i, positrone in carpione, tortino al neutrino… basta che sia un pranzetto di (quark) charm e che l’acqua non sia troppo pesante, senno’ gli viene l’heaviside di stomaco. non e’ una buona idea w, che ne dirac? 😐 … … …

Scritto da: anabolena8 il 25-05-06 alle 18:01 noia? sei la perona più hippy che conosco qui…(sorrido) , si anch’io…i post possono passare dallo strafottente alla vertigine, ma nei rapporti con gli altri Peace&Love…e ironia…ana

Scritto da: anonimo (diamanta) il 30-06-06 alle 09:17 …E le antenne si sentono perse, disperate, emettono ma non ricevono. Bip bip, niente segnale, per un po’ niente energia. Ma noi insegnamo un’altra cosa. L’energia assume forme diverse…. bellissime parole, molto vere, ma mi è sorta la domanda, ci sono antenne costruite per ricevere un segnale specifico, gli altri segnali li percepiscono ma non li decifrano… in tal caso? Cambiare la struttura dell’antenna vuol dire distruggerla per ricostruirla, o meglio lasciarla così? Ok ok stamattina fiammella un pò malinconica ^_^

Scritto da: gasolinedreams il 29-06-06 alle 15:46 Da qualche post a questa parte, mi ritrovo qui, qualcuno di diverso, di nuovo. Simpaticamente nuovo e maggiormente accessibile. Ti ho sempre letto volentieri, ma ti ho sempre sentito un po’ distante, con quel tuo aplomb all’inglese :-))). Forse è proprio perchè siamo così imperfetti che ricerchiamo la perfezione. Abbiamo bisogno di crederci, per avere un obiettivo superiore cui tendere. Una meta irraggiungibile e per questo fortemente desiderata. Ma hai ragione, è nella imperfezione la vera perfezione della nostra vita, in fondo, perchè in essa sta la diversità che ci aiuta a colorare l’esistenza. Yoko 🙂

Scritto da: mari_hellen il 27-06-06 alle 06:34 (questo è il mio preferito) leggerti oggi e’…..come dire stupefacente… …e nn saprei dirne esattamente il perche’…vedila cosi un’emozione che non si puo descrivere ma la si vive…ma passiamo oltre..un amico perche’ tale e’ al di la di ogni preconcetto mi consiglio di leggere un libro …..io mi persi fra quelle frasi teorie e spiegazioni in un capogiro piacevole…..p ermettimi di consigliartelo. …tu ovviamente lo leggerai con occhi diversi piu’ consapevoli…. Ruggero Pierantoni-vort ici,atomi e sirene.Immagini e forme del pensiero esatto edizioni electa…..non ti sentire obbligato ad acquistarlo era solo un consiglio..ti bacio marihellen

Scritto da: anonimo (anabolena) il 26-06-06 alle 13:21 Sergio, è veramente meraviglioso, la poesia della scienza, della verità senza se e ma, la particella di Dio…il principio e la fine…e noi, piccoli, ipocriti, lottando contro i nostri pregiudizi per crearne di nuovi il giorno dopo…e l’affano e l’amore…e tutto perchè ignoriamo l’esistenza della particella di Dio…che ci farebbe essere più umili, più rilassati e più hippy…Ti ringrazio infinitamente per questo post, per la poesia che ha e per la pace che dona. Ti ammiro veramente sai…è se c’è una strada giusta e sicuramente la tua perchè tu lo sei una persona serena e in pace con il mondo. Bacissimi, ana

Scritto da: anonimo (kuccimol) il 11-07-06 alle 22:19 Sei il prof. più adorabile nel quale mi sia mai imbattuta… ma i tuoi studenti lo sanno quanto sono fortunati? A presto… sto tornando… K.

Scritto da: anonimo (diamanta) il 14-06-06 alle 10:50 Wow… mi piace sempre di più questo “nuovo” e bello (visto che mi è stato detto che non lo so..) 😉 Weller, meno nascosto dietro i racconti e più “visibile”

Scritto da: anonimo (akamotasan) il 21-08-06 alle 17:20 Mi hanno raccontato che un cellulare ed un computer funzionano perchè è altamente probabile che operino, ma che potrebbero anche con tutta naturalezza non funzionare…na turalmente sono caduto nella fascinazione più pura. Akamota

Scritto da: thedanix il 03-08-06 alle 22:52 herr adoro quel che hai scritto, sarà che filosoficamente parlando sono gli stessi pensieri che condivido su taluni argomenti, sarà che a volte abbiamo bisogno che qualcuno traduca quel che abbiamo in testa. un abbraccio. la reine

Scritto da: diamanta_ il 27-07-06 alle 16:51 Se avessi avuto un prof di fisica come te, l’avrei amata…

Scritto da: gasolinedreams il 25-08-06 alle 12:52 Ciao Doc. Grazie del passaggio e della tua gentilezza. Tornerò? Credo di si :-), ho solo bisogno di tempo…ma intanto non smetto di leggere, qui e là…ci sono blog a cui resto affezionata e questo vale anche per il tuo. La storia di Giada è di una levità disarmante. Farò come lei, cercherò la mia pozza e quando finalmente ci avrò trovato dentro il mio sorriso, capirò che sarà giunto il momento di tornare e allora verrò a cercarti e canteremo :-)))). Ti sono ricresciuti i capelli? Ehehehehe…a presto. Un abbraccio. Yoko

Scritto da: akamotasan il 25-08-06 alle 14:40 Non mi hai semplicemente citato !!! Grazie, mi sento onorato-smetto di lavorare oggi.

Scritto da: cleopa78@v il 01-09-06 alle 16:01 ciao weller, scusa se ti sto trascurando un pò ma mi sono beccata il virus influenzale di fine estate, insomma sono due giorni che sono a casa con la febbre… pfui!

scritto da: layle74 12-09-2006 per quello che può servire, sappi che sarà un peccato non leggerti per un pò. 🙂 spero a presto…Yle

Scritto da: setteparole il 12-09-06 alle 19:13 La canzone l’ho ascoltata tutta e ti ho visto così malinconico lungo il binario. Anche tu fiammella. Spero che magari solo il tuo narcisismo non ti faccia andare via. Un abbraccio da un’eterna ragazza “un po’ ” più vecchia di te.

scritto da: under-pressure il 15-09-2006 alle 09:50 torna weller…e dammi il tempo, di scrivere un commento decisivo, o almeno decente..ti abbraccio…for te forte

Tornerò, sicuro. Love, w

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Paris match

…Sole attraverso la Tour Eiffel…

…pensando a chissà cosa mentre cammino sotto i portici di Place des Vosges…

…ti ho ancora negli occhi, è presto per scrivere.

The gift you gave me is desire
The match that started my fire

(à suivre)

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