the singular adventures of w-2

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non ho avuto una vita bohemienne, niente genio e sregolatezza. il metodo della mia professione impedisce gli eccessi.  eppure intensa, sì, fortunata, anche se la fortuna è definizione bastarda. e gli occhi ce li ho avuti, per vedere, non ho narcotizzato niente, non sono andato avanti guardando il marciapiede.  mentre la luce usciva dalle macchine,  mentre i numeri riempivano i  computer, e le ipotesi, le conclusioni, i risultati, cadevano come neve di natale. respiravo. e sentivo l’aria della rive droite intersecarsi con quella della rive gauche. in pochi mesi, catapultato tra i NATO boys, a prevedere il tempo e parlarne ai piloti  di caccia sgangherati nascosti, quasi, nel profondo nordest, e vedere la nightlife  di Ku’damn. le città mi sono entrate nella testa, nelle ossa, nella pompa del sangue. è una avventura singolare, educazione sentimentale. merci, dominique, occhi cerulei alsaziani, vissuti nei fuochi artificiali del 14 luglio. e grazie ai piloti NATO (no, non mi piace la guerra, ma voi eravate voi) di passaggio ad istrana, come uccelli migratori. grazie a quella ragazza di kiel conosciuta a wannsee, di cui ho scordato il nome. lo scrisse sulla sabbia, e la sabbia, si sa, dimentica. mai stato buono per i nomi, per le facce e per i numeri, sì.

Paris, Istrana, West Berlin, 1985-1987

changes of clothes and summer showers
like changing the guard it only lasts for hours,
wondering what and where did it go
crying over nothing worth crying for

the singular adventures of w-2ultima modifica: 2008-06-03T00:55:00+02:00da weller60
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34 pensieri su “the singular adventures of w-2

  1. lg: il sole è infaticabile, la mi avventura è singolare. giusto. soprattutto, l’infinito è in realtà un’astrazione. niente è infinito, nemmeno l’universo. è nato da un punto, si èespanso, si espande e probabilmente ricollasserà di nuovo.

  2. ah ma neppure io ricordo mai i nomi, specie quando sono decisamente troppi in una serata(e per me tre è già troppo). comunque, secondo me ricordare le facce è meglio, così non rischi di fare brutte figure per strada. nel senso che il nome puoi pure fingere di saperlo -basta aggirare l’ostacolo e sorridere come un ebeta-, ma dimenticare una faccia, mentre quella faccia ti ha riconosciuto -e magari sa pure il tuo nome..-dai, passi proprio un cretino.. o per lo meno io mi ci sono sempre sentita così.. e adesso.. pubblicità! ciao W. intanto che aspetto il ritorno del sole, baci e buon martedì.

  3. splendore…varca la soglia del cerchio allora e non guardare indietro. percorri ogni raggio finchè tutti si snodano, si svincolano e diventano una semiretta. il punto d’inizio tanto ormai lo conosci, quello che viene è tutto da scoprire. ed è sempre uno splendore. porca vacca se lo è. (ti rispondo presto). bacio grande

  4. Kafka nel secondo dei suoi aforismi di Zurau, ha scritto che “tutti gli errori umani sono impazienza, una prematura interruzione della metodicità, una recinzione apparente della cosa apparente”; tu continua come hai sempre fatto.
    P.S. Per grazia di Dio non dimentico nulla ma a volte non so se è un dono.

  5. Come mi è piaciuto questo pezzo. C’è dentro tanta poesia Mr W!
    Ma secondo te sta per piovere di nuovo………?
    nice late afternoon
    Daniel

  6. e se riesci a vedere l’orizzonte (vedere, non guardare), pur con gli occhi umidi, hai vinto, babe. sì, direi che tu hai vinto.

  7. vado da leo e gli dico: “mi ordini COOL IT, per favore? mi serve per lavoro… e… di’, ce l’hai LA STRADA? è di uno famoso…” mi guarda serio: “Cormac McCarthy? Toh!” (me lo porge) “vedi? tra poco la trilogia esce in cofanetto. è il mio scrittore preferito.”
    leo, c’è tutto un mondo intorno a te. allungo la mano, sgancio la grana, e sono padrona del mondo.
    sarà una lunga notte.

  8. cerco di entrare nel tuo mondo poetico di fisico, ma confesso che qualcosa mi sfugge….un saluto dall’Arcanave ; non riesco a centrare l’essenza del tuo dire…mi fa pensare ad una canzone di Endrigo, che faceva….partirà la nave partirà, dove arriverà nessuno lo sa; stelle di acciao nella notte e giù di lì, non ricordo…mi viene in mente quella idea; io ho una visione del mondo fisico , diversa; l’energia, la materia qualcosa di palpitante, vivo, magari non nel senso biologico ,ma a livelli più profondi, pre e post biologici, direi…; capisco che non accetti la telepatia, bene, ma esiste un accordo mentale che si può trovare…; ho letto che gli uccelli si sintonizzano con i loro canto tra specie e specie, per sempio, o in musica gli accordi..ma tanto per fare quache esempio.
    E mi viene in mente Morandi…sui monti di pietra può nascere un fiore…..ecco dall’energia, forse ancora informe, siamo nati noi….abbiamo il diritto ed il dovere di costruire un mondo nuovo, ‘superando’, se necessario nostro Padre e Madre, Evoluzione, che ci hanno generato, in modo ancora non chiaro…. ; grazie per i tuoi post sulla Fisica

  9. La mia memoria è la migliore arma che possiedo. Per amare. E per odiare. Mi piace questo post-resoconto.

  10. la sabbia non dimentica, seppellisce, semmai, con altra sabbia. ma la natura non sa scordarsi dei suoi stessi figli. sorrido. zio… perchè mi dai sicurezza. posso o ti disturba? la strada è dentro di te, sai? non occorre trovarla. basta accorgersene.

  11. Non ricordo cosa ho mangiato ieri, ma non dimentico nomi e volti, ma soprattutto l’odore che ognuno di noi si porta appresso, il più delle volte senza nemmeno saperlo. Così, per dire. Gas che ogni tanto lascia un segno…

  12. Infatti non è un arpeggio tradizionale strutturato su una sequenza di intervalli sovrapposti spazianti su più ottave, è un arpeggio per un post utilizzando una tecnica pianistica delle avanguardie musicali del secolo scorso che prevede l’uso dell’unghia sulle corde per metterle in vibrazione a pedale di risonanza completamente abbassato.

  13. procede. sai quando leggi qualcosa di scuro che si rischiara perché ti è stato consigliato da un amico? procede così. buona giornata.

  14. meglio così, mica dicevo a te (forse). anche perché il sole (on u) asciuga, no? e se aiuta anche con le seghe mentali tanto meglio, ma ancora non c’è riuscito. anche perché bisogna volerlo in due.

  15. per evitare quel tipo di situazione imbarazzante devi fare così. dunque, sei in compagnia della persona di cui ignori totalmente il nome. vedi arrivare una persona tua amica(di cui si suppone tu conosca il nome, no?!) e quella ti raggiunge, mentre tu sei in panico perchè non sai come presentare la persona dal nome “misterioso”. alchè ti rivolgi alla X così: oh, voglio assolutamente presentarti Manuela, un mia carissima amica. X allungherà naturalmente la mano verso Manuela, e dirà per forza di cose il suo nome. il rebus è risolto. però apri bene le orecchie, in quel momento… non puoi farla franca all’infinto.. ahaha. no no, queste situazioni sono incresciose e imbarazzanti. però poi fanno ridere.

  16. Mettiamola così. Le nanotecnologie sono molto erotiche, era lei che non riusciva ad eccitarci. E’ definita anche frigidità tecnologica. Valle a capire.

  17. Thanks Mr, et vest? A’ghe al sul… or something like that! (sto pensando di scrivere un pezzo, mezzo inglese e mezzo in dialetto modenese, cosa ne dici??).
    nice day
    Daniel

  18. a margine devo dirti questo: cool it (“stiamo freschi”, bjorn lomborg, mondadori) è degno di segnalazione. da molti punti di vista. te lo dico a proposito del sole, del calore, dell’esistenza soppesata in termini numerici e statistici, della singolarità del pensiero indipendente. a prescindere dalla condivisione ideologica. se ti capita di buttarci l’occhio… notte carissimo

  19. Certi giorni rifletto molto come uno specchio, certi giorni guardo il mondo con una lente e sorrido, mica mi slogherò le mascelle a forza di sorridere ?

  20. Bello questo post, ho fatto bene a passare, anche se sono nella “lontana” Sardegna.Pensavo solo ad un saluto, ma poi ho letto anche il post precedente. E ho rivisto Edo. E ho ricordato i vecchi post. Ciao.

  21. lg: terrò conto. al momento ho la fissa di j.g. ballard (l’impero del sole, crash, millennium people) apocalittico e (dis)integrato inglese. sun on u

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