Scossa

A metà anni 80 la scossa per me arrivò. Andai via di casa. E incominciai uno strano giro d’Europa. Gli Style Council mi accompagnavano, uno dei risultati finali delle derive pop  di tanti artisti. In questo caso di Paul Weller, the Modfather, già leader di un gruppo rock tanto popolare in Inghilterra quanto (semi-) sconosciuto qui in Italia, dove vi era un’inerzia di un paio d’anni almeno, in termini di gusto e tendenze. Adoravo gli Style, anch’io avevo subito una deriva pop. E questi archi sintetici, che si sentono, beh, mettono il prurito ai piedi. D.C. Lee, ex wham-ette, è meravigliosa. Sullo sfondo, le battaglie sociali durrissime dell’Inghilterra in era Thatcher. Deriva pop sì, ma di sinistra.

big boss

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sì, siamo nella terra di nessuno. e mentre un pallido freddo incomincia a circuirci, vestiamo di nero e usciamo. con il cappello di mick, la giacca a tre bottoni di paul. big boss, forse ci riprendiamo il nostro. che non è tuo.

the singular adventures of w-2

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non ho avuto una vita bohemienne, niente genio e sregolatezza. il metodo della mia professione impedisce gli eccessi.  eppure intensa, sì, fortunata, anche se la fortuna è definizione bastarda. e gli occhi ce li ho avuti, per vedere, non ho narcotizzato niente, non sono andato avanti guardando il marciapiede.  mentre la luce usciva dalle macchine,  mentre i numeri riempivano i  computer, e le ipotesi, le conclusioni, i risultati, cadevano come neve di natale. respiravo. e sentivo l’aria della rive droite intersecarsi con quella della rive gauche. in pochi mesi, catapultato tra i NATO boys, a prevedere il tempo e parlarne ai piloti  di caccia sgangherati nascosti, quasi, nel profondo nordest, e vedere la nightlife  di Ku’damn. le città mi sono entrate nella testa, nelle ossa, nella pompa del sangue. è una avventura singolare, educazione sentimentale. merci, dominique, occhi cerulei alsaziani, vissuti nei fuochi artificiali del 14 luglio. e grazie ai piloti NATO (no, non mi piace la guerra, ma voi eravate voi) di passaggio ad istrana, come uccelli migratori. grazie a quella ragazza di kiel conosciuta a wannsee, di cui ho scordato il nome. lo scrisse sulla sabbia, e la sabbia, si sa, dimentica. mai stato buono per i nomi, per le facce e per i numeri, sì.

Paris, Istrana, West Berlin, 1985-1987

changes of clothes and summer showers
like changing the guard it only lasts for hours,
wondering what and where did it go
crying over nothing worth crying for