sai, mae’,
riesco ancora a fare la verticale. non la tengo, ma salgo coi piedi in aria e le gambe dritte. le ruote e le cadute in avanti non sono un problema. la cinta mi sta stretta, ma “er kinolo” (che qui chiamano correttamente judoji) è sempre largo. e quando la maestra, sguardo duro e presa tosta, mi mostra le tecniche e mi dice i nomi, è come un lungo tunnel illuminato, che mi riporta allo scantinato di tormarancio, con gli ideogrammi giapponesi e le vignette in romanesco. in ginocchio, ci si inchina e si fa il rei, alla fine della lezione si applaude, come sempre e in ogni scantinato, nell’odore dei corpi stanchi. ti asciugavi il sudore in faccia con la mano aperta, e ogni suggerimento, ogni presa, ogni movimento circolare con piedi, mani, bacino e anima (se c’è) mi è entrata sottopelle. le tue perle sono lì, brillano nei miei neuroni. muovermi sul tatami, con te accanto, in un’altra dimensione, è così facile. è sospetto. non ho ripreso a combattere, chissà se lo farò. niente più palazzetto nervi, ma se prenderò la nera (ed è ancora possibile) la bacerò, e la mostrerò in alto. mi sono tatuato il judo addosso, più del sole che mi hanno scritto la scorsa estate. risplende, nel viso di jigoro kano, il sole d’inverno sul ramo di abete che si piega, e fa scivolare la neve a terra. come dicevate tu e lui.
riesco ancora a fare la verticale. non la tengo, ma salgo coi piedi in aria e le gambe dritte. le ruote e le cadute in avanti non sono un problema. la cinta mi sta stretta, ma “er kinolo” (che qui chiamano correttamente judoji) è sempre largo. e quando la maestra, sguardo duro e presa tosta, mi mostra le tecniche e mi dice i nomi, è come un lungo tunnel illuminato, che mi riporta allo scantinato di tormarancio, con gli ideogrammi giapponesi e le vignette in romanesco. in ginocchio, ci si inchina e si fa il rei, alla fine della lezione si applaude, come sempre e in ogni scantinato, nell’odore dei corpi stanchi. ti asciugavi il sudore in faccia con la mano aperta, e ogni suggerimento, ogni presa, ogni movimento circolare con piedi, mani, bacino e anima (se c’è) mi è entrata sottopelle. le tue perle sono lì, brillano nei miei neuroni. muovermi sul tatami, con te accanto, in un’altra dimensione, è così facile. è sospetto. non ho ripreso a combattere, chissà se lo farò. niente più palazzetto nervi, ma se prenderò la nera (ed è ancora possibile) la bacerò, e la mostrerò in alto. mi sono tatuato il judo addosso, più del sole che mi hanno scritto la scorsa estate. risplende, nel viso di jigoro kano, il sole d’inverno sul ramo di abete che si piega, e fa scivolare la neve a terra. come dicevate tu e lui.
5 sport: judoultima modifica: 2008-12-13T14:50:00+01:00da
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lo sai che penso che se i ragazzi si avvicinassero di più allo sport ci sarebbero meno guai……..lo sport fa crescere, ti fortifica corpo e carattere. 1bacio e di una dolcezza infinita questo post.
Ci vuole tanta costanza per fare sport..io ne ho molta poca!
Il mio avvicinamento al Giappone cominciò anche da lì, c’ero anch’io, ma a San Donato.
Ero ancora un topolino…
Dopo sei anni di Yoga, so fare la verticale… o almeno la sapevo fare fino a pochi mesi fa… ora cado.. la testa è troppo piena e mi sbilancio!
bella questa tua nuova serie!!
un abbraccio
D.
io esisto? sì, hai ragione, ma come direbbe il mio amico woody,” esisto, ma non mi sento troppo bene”.
ti abbraccio caro alieno
Al massimo sono cintura di cuoio e il primo schiaffo che vola forse sarei io il primo a prenderlo, però sento l’odore e il profumo della disciplina dello spirito. Buona serata Professo’…
P.S. L’anima se c’è a volte si vede il più delle volte si sente, vale per ogni disciplina.
II P.S. Concentrati…vale sempre la pena.
certe persone, certi insegnamenti, non ci abbandonano mai. una volta, quando mi capitava d’incontrare persone speciali, desideravo non perderle mai, come se la loro presenza fisica fosse l’unica garanzia di benessere e serenità mentale. poi ho scoperto, come spesso accade, che quanto più quelle persone si allontano da noi, tanto più valgono le loro parole e i loro gesti. e sembra quasi che il bello della vita sia tutto qui. il bello del vivere e dell’incontrare.
quite an experience hihi.. bello. buon natale.
Mia madre sapeva fare la verticali e noi rimanevamo stupite e correvamo a coprirle le cosce. E la passione è nata da piccina per un’altra arte. Totale. Senza divagazioni.