seven colours: orange

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quanto manca alla chiusura degli impianti. quanto. c’è ancora tempo per risalire sul boè,  su piz la jla, su porta vescovo, sulla marmolada e scendere, nel sole arancio, con la brezza della primavera che piano piano si trasforma in lupo che ti morde sulla faccia. addio nell’ultima pista. la neve un po’ sfatta, nessuno intorno e dentro. questi sci carving fanno miracoli, giri come niente e ti senti stenmark, anche se è solo un’illusione di consumo. basta un pezzo ghiacciato, una cunetta un po’ alta, un cumulo di neve stanca e lì ti disunisci, ti pianti, sbuffi, perdi il ritmo. sorridi stretto, devi tenerli uniti, ‘sti cazzo di sci, devi curvare bene, devi piegare le gambe. anche se alle montagne rosa non frega niente. perché l’ultima deve essere come la prima, come sempre. negli occhi, le lacrime di freddo. sulla testa arriveranno stelle.
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seven colours: orangeultima modifica: 2008-07-02T00:30:00+02:00da weller60
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12 pensieri su “seven colours: orange

  1. oddio che emozione!!!
    le mie montagneeeeeeeeeeeeeeeee!!!
    da porta vescovo son salita su in ferrata….e la si che si “respira”….
    bellissimo l’orange…
    belli i tuoi colori…caro alien

  2. ..direi, invece, che sulla testa arriverà un bel sole grande e giallo, di un giallo slavato dall’umidità! eh no, non possiamo cavarcela con le stelle.. lo sappiamo benissimo che prima di quelle c’è il giorno, che non dà scampo. e le piste sono chiuse e lontane, e ricordarle è farsi del male! ammazza che cattiverie che ho scritto.. pardon! apparte questo, volevo dire che l’arancione è fantastico. fantastico! 😉

  3. Ultimamente scrivi come se tu avessi trovato il letto del tuo fiume.
    P.S. L’ultima volta che ho sciato m’hanno raccolto cor cucchiaino!

  4. sulla marmolada ho imparato a sciare.. otto anni, gli sci in spalla pesavano e cadevano, gli scarponi sprofondavano nella neve del ghiacciaio, sotto la tuta si sudava.. inadeguata anche lì, tra il sole e le nuvole. ma a piegare le gambe ho imparato, e anche a non aspettare la chiusura degli impianti come una liberazione. che dicevi, dunque, sulla preveggenza?

  5. I miei rispetti, professor Weller. La frequenza non è più il mio forte ma migliorerò. In questi post Kieszlowski incontra Dino Risi sul Pordoi. Magnifico.

  6. Una volta mi piaceva tantissimo sciare… ora non so più nemmeno come si fa, troppi anni che latito.
    Bella la brezza della primavera che piano piano si trasforma in lupo che ti morde sulla faccia!
    a prestissimo Mr W
    Daniel

  7. vabbè ci risentiamo a settembre, mi spiace non poter leggere più i tuoi post ma mi rifarò…..giuro!!! 1 bacio grande

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