Blond on Black

 

 

I Police girano su loro stessi e non si guardano, non interagiscono in questo video del 1986. La loro storia è già finita. Intorno, strumenti, scene di vecchi video di concerti, colori in una sarabanda di figurine che si rincorrono, a celebrare il loro successo. Niente di nuovo da dire, la canzone scorre in una nuova versione, è “don’t stand so close to me”, le memorie (o fantasie) di Sting, giovane insegnante di liceo. Sono freddi, distanti, biondi algidi vestiti di nero, ma la musica è un ciclone, la batteria di Stewart Copeland percuote l’anima, i riff di Summers scavano il cuore. Il nero delle storie che finiscono, il biondo delle nuove vite. Addii pieni di rancore, occhi rossi dalle lacrime trasparenti, guerre senza vincitori. Le rinascite hanno sempre bisogno degli addii. Il rancore è una legge di natura, o solo un contorno non necessario? Non lo so, camminare sul filo sopra le tempeste è difficile. Impossibile, non mi sentirei di dirlo. Il dopo può essere meno proibitivo.
 

 

Blond on Blackultima modifica: 2007-12-14T22:30:00+01:00da weller60
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30 pensieri su “Blond on Black

  1. L’importante è che ci leggiamo, caro il mio professore.
    Certo l’invenzione del motore a scoppio è stata un forzatura, ma ancora ne rido.
    P.s. Ho visto La bussola d’oro e ne sono contento.

  2. si si fa oroscopi 🙂 …. hahahaha perché dare spiegazioni? Boh… Sai che è Wel? Secondo me non ha avuto cuore di dire a noi del cancro che A) aveva scordato di fare le previsioni; B) facevano talmente pena che è stato meglio non pubblicarle 😉

  3. il rancore a volte è una scialuppa di salvataggio. ti regge, quando viene giù il mondo, e ti aiuta a raggiungere la riva quando saresti tentato di tuffarti nel buio, di rimanere attaccato a un pezzo di legno galleggiante o di ritornare, a nuoto, da dove sei partito. il bello è lasciarlo sulla sabbia una volta arrivato, quando il sole è alto e hai una nuova isola da scoprire.

  4. “occhi rossi dalle lacrime trasparenti”
    meravigliosa. bravo.
    poi… il rancore, a parer mio, è giusto un diversivo. come l’invidia, appartiene alle vite troppo vuote. oggi sono splendidamente cinica, non ti pare?

  5. sì, la rabbia è sottotraccia e cova un po’ di quel rancore di cui tu faresti volentieri a meno (giustamente). e quando non hai voglia che di ascoltare roba tipo i ramones, prima pensi che sia stato già detto tutto e poi ti viene voglia di dire qualcosa. ma a voce molto molto alta..

  6. La perpetrazione a lungo di parziali stati di benessere in alternativa alla non infinità dell’esistenza. Si il segreto o lo scopo dovrebbe essere questo.
    E in quanto al rancore. Stato di natura senza dubbio. Quando ci rubavamo le banane nella giungla, ci si incazzava forte.
    Saluto.

  7. i Police…quanti ricordi….
    Sul mio Blog c’è un video che ho realizzato per la Casa del vento in coppia con Elisa.La canzone s’intitola “Rachel storm” ed è ispirata alla vicenda di una soldatessa americana in Iraq, le sue lettere sono diventate famose ed anche la sua presa di coscenza contro la guerra e le intenzioni americane.

  8. sì, anche i clash. e sono d’accordo anche sui punti di riferimento ideali.. c’erano e non ci sono più. premesso che, essenso vintage girl, mi riconosco in gran parte di quella storia, la vera sfida è reinventarseli, i riferimenti. ma farlo è necessario. e quando la rabbia c’è (e c’è) è sempre meglio canalizzarla o lasciarla esplodere piuttosto che farsi avvelenare il sangue..

  9. lieta di conoscere questo blog…interessante quello che ho sbirciato ma c’è da studiare!
    😉
    un sorriso soffiato
    Lu

  10. Weller60, le scarpette rosse della cruente fiaba… ballare ballare ballare… Dormo poco da sempre. Roba di famiglia. E Daddy, sì, diceva ‘chi dorme on piglia pesci’.
    Siamo strani perché abbiamo i neuroni stressati, dici? Rido.
    Sun on you, too.

  11. Weller60, no, direi di no. Per fortuna i bimbi non erano al terzo, al momento dell’incendio.

    Sì; l’avatar lo avevi commentato 🙂

  12. Ora che la lotta per la sopravvivenza non è più necessaria siamo però resi molli e restii dalle distrazioni che ci passa il comandante. Ogni era ha le sue fregature. Ma forse un tempo non c’erano le ferie di Natale. Io ne approfitto. A presto, un saluto

  13. ho un po’ di lezioni in arretrato! mi farò passare gli appunti da qualcuno 😉 no, il filo lei non gliel’ ha dato.. forse perchè negli anni 80 era poco usato? comunque in italiano il film si chiama “paura d’ amare”. se non sbaglio in inglese è come il titolo del mio post, qualcosa in più, qualcosa in meno.. concordo sul fatto che una rinascita richiede un addio. un bel taglio netto, violento ed improvviso. in fondo quando ci si pensa troppo su, il coraggio viene poi a mancare, perchè ogni taglio si sa, porta una sofferenza. sempre. a presto.

  14. pure perchè per entrare da Vuitton devi prendere il biglietto ed aspettare almeno 30 minuti prima che ti concedano l’ingresso…. per il resto piena di impegni pure io… fra feste, cene con gli amici ed una nuova valigia da dover riempire……… l’anno sabbatico per me è stato duro, sono una reattiva imparare a farmi scivolare tutto addosso senza intervenire mi è costata fatica ma ora inizia l’anno individuale, quello del io valgo

  15. dai, nessuno è mai pronto x i regali, pensa che io sto ancora pianificando il menu per la vigilia, anzi lo sto pianificando tramite blog…assurdo.Comunque ti auguro un buon natale..e sun on you…

  16. Saresti stato un ottimo scrittore di recensioni musicali, ne sono sicura. Auguri stellina, un abbraccio e un bacetto sulla guancia.

  17. “Le rinascite hanno sempre bisogno degli addii.”

    Su questo sono perfettamente d’accordo…. anche se nel momento degli addii.. è difficilissimo riuscire a pensare alla rinascita…

    “Il rancore è una legge di natura, o solo un contorno non necessario? ”

    Su questo… non saprei… difficile risponderti… a volte sembra ovvio, quasi naturale…e combatterlo sembra una violenza… Altre volte invece è costruito ed artificiale…

    Nice day Mr W

    Daniel

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