hermosa

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chi avrebbe pensato di leggere sul giornale di oggi un’intervista a un robot? o che lo spazio si sarebbe accorciato, da migliaia di km a 20 cm cliccando su aggeggini chiamati topi? atomi fotografati, medicine convogliate da magneti più piccoli della nave di viaggio allucinante, pianeti in sistemi extrasolari. il mio sogno di vivere in un libro della collana urania forse si è avverato. in un modo inatteso, esploso in colori vividi e luminescenti, visti con gli occhialini 3-D. ciò che mi stupisce è che il tempo accelerato non cancella, rimescola piuttosto. e puoi trovare gli occhi blu di judy del 1970 nel rap latino del 2010. la realtà è per me sempre più difficile da definire. col tempo che nella mia testa va e viene, come le onde del mare calmo di quand’ero bambino, mentre mia madre mi chiamava a riva per la merenda.

più il tempo passa, e più si rimescola. suite: judy blue eyes, campionata per armada latina. muy hermosa.


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frequency

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in rari, fortuiti casi ci si mette in contatto con qualcuno per telefono, radio, internet. non importa se lo conosceremo o lo conosciamo. forse non lo vedremo mai. ma lui, o lei, cambiano la nostra vita irreversibilmente. la freccia del tempo non è così lineare, non si muove lungo una retta. il tempo stesso, in questi casi, cambia, viene distorto. e la nostra pelle ne esce con un marchio. penso  a lui, al tempo, con un sorriso lieve. e a quella treccia che vi è avvolta intorno, la nostra vita. si attorciglia, si aggroviglia, si interrompe e continua, come un’edera avvinghiata ad un ramo, che beve  il dolceamaro nutrimento di coscienza e sentimenti. ma il ramo non è diritto, anche se noi pensiamo che punti verso un alto, un cielo pieno di galassie altere e inarrivabili. e la freccia non si ricongiunge mai con la sua origine. non può. spiraleggia, piuttosto, e quando questo incontro finisce, non ritorniamo mai come eravamo. l’illusione consolatoria di essere come prima, di ritornare alla coda del dolore e della felicità dopo gli accidenti e gli amori è fuorviante, distoglie gli occhi dalla vera essenza. si continua in qualcosa che sembra lo stesso di sempre ma non è più. ed è questo lo scrigno traboccante di gioielli, la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno che forse troveremo, un giorno. sulla riva sola dove si rovescia il mare.

frequency, il futuro è in ascolto. visto poco fa.

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