la luce di pablo

 
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la prima volta che vidi questa fotografia fu durante il liceo, sul mio libro di fisica. magnetica, come lui lo era. Gjon Mili, un fotografo di Life, esperto in questo genere di trucchi, la prese nello studio del GENIO in costa azzurra.  non me la sono mai scordata, e l’ho anche citata in una delle mie lezioni, a studenti che sognano motori rivestiti di rosso con cavalli rampanti.  con mia grande sorpresa, uno di loro ha annuito, ricordandola.  luce, arte, traiettorie nello spazio. la luce è strumento del mio lavoro. sfrutto luce visibile, ultravioletti, raggi x, che illuminano la materia in modo diverso e ne interpreto le risposte, attraverso numeri, grafici, immagini. vedere picasso a torso nudo ed in sandali che la utilizza in modo così stupefacente è per me uno sprone. l’arte e la scienza non sono così lontani. e l’estetica impregna la fisica e la matematica. l’eleganza delle descrizioni dei fenomeni naturali ridotti all’osso,  attraverso formule ed equazioni che danno numeri, è della stessa classe del minotauro che pablo disegna al buio, con una lampadina o una candela. la luce investe le nostre menti, le nostre vite.
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la luce bianca è scomponibile in sette colori: rosso arancio giallo verde blu indaco violetto. corrispondono a diverse lunghezze d’onda.