più duri sono…

 

 

come è certo che splende il sole
mi prenderò quel che è mio
più sono duri
più forte cadono
tutti quanti
più sono duri
più forte cadono
tutti quanti

non crediate che la vostra vita sia di qualcun altro. non crediate che il gioco sia sempre truccato per i più forti, i più ricchi, i più belli. non è vero. semplice. basta aprire gli occhi. basta spegnere gli schermi. basta guardare. il re è nudo, ma non se ne accorge. vidi questo film trent’anni fa. e oggi, PROPRIO OGGI, l’ho ricordato. sun on u.

time to go to the tatami, practising the art of judo. ain’t it, mate?

più duri sono…ultima modifica: 2008-10-28T23:55:00+01:00da weller60
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7 pensieri su “più duri sono…

  1. il re sarà anche nudo ma si comporta come se non lo fosse.. dunque che cambia? ce lo diciamo tra di noi praticamente, come sempre.. e come sempre il lunedì è lungo, moooolto lungo..

  2. weller, oggi da donna in ferie ho sfilato per le vie della città accompagnando al corteo della scuola la mia mamma professoressa di lettere. Solo a Palermo in piazza eravamo 40-50mila persone. Come dice Beppe Grillo (ti invito a vedere il video che ho messo sul blog sugli scontri di piazza navona) loro non molleranno mai e noi nemmeno!

  3. weller, ieri mentre spiegavo ad ex colleghi di università oggi insegnanti precari che il referendum è inutile, mentre guardavo sfilare i ragazzi del liceo uniti ai loro professori, mentre guardavo mia madre che non è mai andata in 30 anni di carriera in piazza sfilare in corteo mi domandavo ok ma ora cosa devono fare di più? Cosa possono fare di più? Fra non molto passeranno di moda, nessuno gli dedicherà più un titolo, me ne intendo di queste cose, mi intendo di comunicazione ed informazione. E così mentre loro stupivano me positivamente devo ammettere che li guardavo con un misto di tenerezza e preoccupazione. Non saprei nemmeno consigliargli cosa fare. Io non credo alle rivoluzioni, credo fortemente nella democrazia. Non mi fa paura la parola politica, quello di ieri era un corteo politico l’ho detto ad alcuni ragazzi che mi guardavano indignati, ho spiegato loro che la loro protesta è politica perchè contro un provvedimento politico si stanno scagliando. Non devono avere paura di definirla tale. La politica non è una parolaccia. Eppure anche quando ieri sera è sfilata alle 22 la sesta fiaccolata silenziosa degli ultimi sei giorni, tutte le sere in una zona diversa della città, mi continuavo chiedere ma cosa devono fare di più? Un tempo si diceva che l’opinione pubblica era il quarto potere ( i media sociologicamente erano solo il quinto) ora l’opinione pubblica non vale nulla ed il quinto potere è controllato dal primo e dal secondo. Ed allora weller cosa deve fare quest’opinione pubblica per riprendersi il ruolo che gli spetta? Ho citato 1984 ma se tu hai letto il libro sai che non va a finire bene. Fossi insegnante io inviterei i miei studenti a comprarlo, leggerlo, approfitterei di questi giorni di autogestione per parlarne. Orwell è attualissimo. Dice cose che tutti dovrebbero sapere, leggere e dibattere. E forse è attraverso la lettura che l’opinione pubblica può riprendersi il suo ruolo. Attraverso la cultura. Perchè io alle armi non credo, alla potenza culturale a quella si che credo. E la cultura si può fare ovunque, basta parlare, dibattere, confrontarsi. In piazza. A casa. Da amici. Passarsi i libri. Passarsi le informazioni. Passarsi i film. Fossi un’insegnante forse ai miei studenti oggi direi questo

  4. sono molto meno ottimista di te, mio caro. Lo sono perchè penso che la spinta propulsiva di cui tu parli se non viene incanalata bene o si ferma o si incanala malamente. L’ho già visto con i movimenti della pace, 15 febbraio 2003 solo a Roma eravamo un milione a dire no all’attacco in Iraq, tutto il mondo era in rivolta. Non c’hanno ascoltato e ci siamo tutti persi di vista. 2002, Fori Imperiali e Cofferati, c’era mezza Italia lì era un grande movimento. Si è perso di vista. Anche quello. Quindi sono molto meno ottimista

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