Nick

Permettetemi di chiamarlo Nick. Non sono un grande lettore, anche se ho letto, e leggo abbastanza. Più della desolante media italiana, credo. Cioè, vedo un sacco di film, al cinema e adesso più spesso, a casa, su cassetta e DVD. Ho un bel po’ di dischi, e soprattutto la magia del secolo, l’i-pod. Ma leggo sempre meno. E per qualche motivo a me ignoto, scrivo su un blog. Il che, visto che devo lavorare, stare dietro a mia figlia da solo praticamente tutta la settimana, e tutte le altre varie incombenze, leva inevitabilmente spazio alla lettura. Durante le vacanze di Natale ho letto molto per i miei standard. Un giallo di Simenon (“Maigret si sbaglia”), un piccolo, straordinario romanzo cinese (“La storia del giogo d’oro”, di Zhang Eiling), un libro scritto assieme ad altri quattro baldi giovani dall’unico scrittore che conosca personalmente (“Q”, di Luther Blissett) e poi, in un impeto di furore lettorio (non letterario, ma lettorio, perchè ho letto, appunto) ho comprato “Una vita da lettore”, di Nick Hornby, all’autogrill, mentre tornavo a casa. Lo conoscevo già, Nick. “Alta Fedeltà”, “Febbre a 90”, “Come diventare buoni”, già letti prima. E questo lo sto divorando, spesso ridendo. Ce le ha tutte, Nick, per piacermi:

a) E’ inglese, ma non se la tira troppo, e notoriamente, per chi mi conosce, questo suona un campanello in me, visto che ho vissuto in Albione per un bel po’.
b) Conseguentemente, ha quello humour inglese che a me difetta, e che io A-D-O-R-O, tanto per essere chiaro.
c) Ha più o meno la mia età (lui è più vecchio, però, eh?) e quindi sono in sintonia su molte delle cose che scrive.
d) Gli piace la musica rock. Non è che i nostri gusti coincidano, ma insomma, ci si può intendere.
e) Fuma.
g) Gli piace il calcio, anzi è proprio fissato. Peccato che tifi per l’Arsenal, che rispetto, ma io tifo per la Roma, e per il Liverpool (lo so è una contraddizione, questa, ma che ci volete fare, è così).
Quindi, qualsiasi cosa lui scriva, mi piace. Da impazzire. Anche questo libro. E’ una raccolta di articoli pubblicati su una strana rivista, The believer, credo di ispirazione religiosa. Scrive dei libri che legge, un po’ li recensisce, un po’ li analizza, un po’ cazzeggia. La sua scelta è assolutamente casuale. Di questi libri, ne ho letti soltanto uno o due, e non ne leggerò più di tre o quattro. Ma non importa. E’ bello leggere ugualmente ciò che Nick scrive su di loro. Uno spettacolo. I passi migliori:
Quando parla di “Pompei”, il romanzo di Robert Harris, uno dei pochi che ho letto anch’io, e che ovviamente tratta bene, perchè Harris è suo cognato. Lo fa spudoratamente, e compatisce sua sorella, per il tempo che il cognatino ha speso a documentarsi sulla vulcanologia e sugli acquedotti romani. Comunque a me, “Pompei” era piaciuto abbastanza.
Quando rimprovera Cechov, perché nelle sue lettere alla moglie non non fa altro che chiamarla passerotto, tesoro, orsetto, uccellino etc. (“cazzo, datti un contegno, sei un gigante della letteratura!”).
Quando si ricrede sulla sua affermazione che la letteratura vinca sempre su tutto, dopo avere visto il primo gol di Reyes, neo-acquisto dell’Arsenal, una fiondata sul sette della porta avversaria. La parola che si dice di questi tempi: mitico.

Non ho ancora finito di leggere questo libro delizioso, ma mi ha regalato veramente dei momenti esilaranti. Bei momenti. Ne avrei bisogno più spesso. E me li cercherò. E me li troverò. Leggendo, guardando bei film, ascoltando musica, e vedendo le partite della Champions League, sperando che la Roma ce la faccia col Lione. Mi sono dimenticato qualcosa nell’elenco? Certo che sì, una cosa che incomincia per S e finisce per O, ma va da sé, è la migliore di tutte. Sono sicuro che Nick, e tutti voi, siate d’accordo con me. Love, w

P.S.: Non so se a Nick piace questa canzone dei Tears fo Fears. A me sì…

Nickultima modifica: 2007-01-09T00:36:10+01:00da weller60
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6 pensieri su “Nick

  1. piace anche a me, la canzone! aspetterò con pazienza il prossimo post. ah…la roma non ha chance, con il Lione!

  2. Caspita…come trovare un amico tra le parole!! Ciao Weller eccomi tornata. Dunque, per risponderti, il top del livello emozionale lo raggiungo quando scrivo, è come spremere un limone, che sprigiona nell’aria il suo profumo affilato e disseta. buona giornata

  3. non hai idea di quanto capisco quello che hai detto. però appunto è una questione di sguardo. pensa a vivere la pioggia senza il ricordo del cielo terso. io non so se ci riuscirei

  4. Hanno regalato lo stesso libro di Nick Hornby anche a me a Natale. Io l’ho messo in coda, devo finirne prima altri, ma quel ” non buttatevi giù ” resta un piccolo gioiello .

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