Gli occhi sul mondo

Così alla fine è morto in ospedale, nel proprio letto, senza passare nemmeno un giorno in galera. Barbaro sanguinario. 91 anni, più della vita media di un uomo. Ieri ho saputo la notizia della morte di Pinochet. E meno male che hanno deciso di non fargli i funerali di stato, anche se picchiano la gente che festeggia la sua morte. Gioia? Nemmeno un po’. Provo un sapore amaro, e pena per quello che successe in Cile negli anni ’70. E ricordo:
Quando ci fu il golpe in Cile, avevo tredici anni, mio padre mi spiegò. Incominciavo un po’ a leggere il giornale, ad informarmi. Altri tempi. Vidi le immagini dell’assalto alla Moneda alla TV in bianco e nero, con i caccia che sorvolavano il palazzo. Provai subito angoscia.
Dopo pochi anni vidi i film di Miguel Littin e ascoltai gli Inti Illimani, il Cile era in qualche maniera legato a noi, struggente paese all’altro capo del mondo, tanto dolore, tanta angoscia, paura. E sangue.
Nella nostra scuola proiettarono un documentario in bianco e nero sul golpe, sul ruolo degli americani in quel misfatto. Sparizioni e torture. Vidi ragazze della mia età piangere.
Nefandezze ne sono state compiute tante, nella storia, ma questa mi ha lasciato un ricordo più di altre. Mi ha fatto aprire gli occhi sul mondo. E il mio pensiero va là, in un paese dove non sono mai stato, ma che ho riscoperto ieri essermi vicino.

Gli occhi sul mondoultima modifica: 2006-12-11T15:29:12+01:00da weller60
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15 pensieri su “Gli occhi sul mondo

  1. hai ragione weller sono tutti uguali. motivo per cui io non voto più nessuno. pssono dimenticarsi che io voti per il sindaco a marzo.

  2. E’ un’altra brutta storia che si avvia al capolinea. Il problema è chiudere tutti i conti lasciati aperti dalla dittatura, i 2000 morti, i 10000 deportati, le migliaia di profughi. Il dolore del Cile avrà uno strascico piuttosto lungo. The Swordman

  3. Un altro se n’è andato…chissà se poco a poco riusciremo a liberarci di tutti..dispiace solo che chi commette queste atrocità muore sul proprio letto servito e riverito e chi magari ruba un pollo muore in galera… E’ retorica? Forse…ma cosi è la vita….Un abbraccio Ros

  4. caro weller non avrei saputo dire meglio, nemmeno io provo contententezza. chi semina dolore non raccoglie perdono eppoi penso ma quando impariamo, quando? eppoi vado avanti, così. la reine

  5. Akamota anche tu mi sei vicino:

    Allora

    Le masse si alzavano col pugno chiuso
    e la meta della marcia di liberazione era prossima,
    s’era un pò ottusi, trinariciuti e naive,
    splendidamente idealisti, il popolo unito mai sarebbe stato vinto.

    Parevano cannocchiali ed erano caleidoscopi,
    la tettonica a zolle, le lontananze,
    le lenti deformanti,
    qualche spinta più o meno distorta
    e le controspinte organizzate e rabbiose.

    Poi nel cortile di casa
    gli alfieri della libertà
    esportavano democrazie,
    allevavano aguzzini.

  6. Io di anni ne avevo venti ed ero incinta. Ricordo perfettamente i telegiornali..l e notizie frammentarie, gli stadi pieni di giovani. Orrore si è aggiunto ad orrore quando si è saputo il resto. Che bruci nell’inferno, se esiste..e non si dimentichi la lezione, se è possibile

  7. il mondo è giusto che sia cambiato…io ricordo persone, persone conosciute in spagna, figli di quelli che scappavano…la rabbia e la tristezza…poi ho letto tejas verdes, com’è possibile tanta crudeltà, il disprezzo della vita…bella la bandiera del cile e bello il tuo post. un beso, ana

  8. ricerca, sanità, terzo settore in generale non gliene frega niente a nessuno. se dobbiamo tagliare, eliminiamo i fondi per la sanità tanto poi se uno va in reparto e non trova le lenzuola cosa vuoi che cambi?

  9. Sta facendo danni anche da morto. Ci sono stati disordini con feriti e arresti, ce ne saranno ancora nei prossimi giorni. La coda di Pinochet nella vita cilena è davvero troppo lunga. The Swordman

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