Lonely lounge

Questa canzone ed il post anticipa la storia che ho pensato e che non riesco a scrivere, per molte mancanze: tempo, concentrazione, voglia.

Infinite loop: intro
Sale di attesa di aeroporti, in Sabati invernali. Attese interminabili, seduto davanti alla vetrata che dà sulla pista, scende il buio, luci ad albero di Natale che si accendono. Gente silenziosa stravaccata, manager con la cravatta allentata bevono boccali di birra al bar, commentando le notizie che vedono alla TV nell’angolo in fiammingo, inglese, tedesco. Camerieri annoiati al banco con occhi che sognano palme. Libri tascabili spiegazzati appoggiati su poltroncine, scie di profumo lasciate da assistenti di volo che ticchettano verso le uscite. Stranded. Chiamate che sembrano non arrivare mai, mentre la sera scende sul non luogo, privo di fauna d’estate in camicie a fiori e occhiali da sole. Cioccolatini belgi, essenze francesi, elettronica cinese accatastati nelle vuote botteghe delle meraviglie. Miglia accumulate e non spese, computer portatili collegati verso l’infinito che non ascolta, chitarre elettriche che fanno capolino da auricolari inascoltati. Soli, sole, solo. La chiamata arriverà. Verso casa. Casa.

Lonely loungeultima modifica: 2006-12-06T15:00:00+01:00da weller60
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29 pensieri su “Lonely lounge

  1. E un peccato che non conosca l’inglese e tantomeno il genere di musica che tu ami, perchè tu comunichi molto le tue emozioni attraverso di loro. Dici molto, ma molto di più che con le parole.

  2. Io questo post te lo voto. Merita. Meriti. Leggo, e vedo, quello che scrivi, davanti ai miei occhi, come una sequenza in immagini che si rincorrono. Bellissimo.

  3. E’ già tutta qui la storia, in questo bellissimo post. Poche parole, ma con mille significati. Tornando alla mia tenerezza, dici davvero, mi devo preoccupare? :-)))))))). E’ bello questo sole su di me, in questo mese di dicembre che non sa neppure dove stia di casa il suo calore. Carezza. Yoko. P.S. Piccola consulenza. Ho messo il titolo, Tenerezza, in inglese, cercandolo sul vocabolario :-). E’ esatto? Grazieeeeeeeee.

  4. Il tempo compresso in una manciata di ore. l’eternità. Lo squallore deserto e freddo della solitudine.Vite che si incrociano e si allontanano..

  5. che nostalgia dell’atmosfera che regna negli aeroporti…dop o aver pagato il condominio, l’ici e bollete varie…forse m’avanza qualcosa…dubi to! baseto da Iv

  6. Si, ma a me capita spesso di sentire il bisogno di parlare, di comunicare. Ma stranamente più l’argomento, o la persona mi sta a cuore, più mi rendo conto che riesco a nonspiegarmi. A volte come oggi, mi sento un oceano dentro, che cerca un punto d’uscita e non lo trova. E si agita dentro me, cerca l’uscita, parole che non trova, emozioni che non riesce a spiegare… il risultato è che io mi sento sospesa su questo mondo, come se fossi a mezz’aria, con un universo dentro che non riesce ad uscire (Marò ma quanto sono filosofipoetica demente stamattina!!!?)

  7. Se mi lascio andare che succede? E chi lo sa, qualche volta ci ho provato, ma la reazione che ho avuto dall’altra parte mi ha bloccato subito. Non so se esiste un uomo in grado di contenermi tutta, sono “troppa” a volte, e spavento…. (delirio da egotrip… oggi mi sa che sono tutta strana)

  8. Ho una forte personalità (si si sempre nel mio egotrip odierno) anche se appaio tenera, dolce, conciliante (e lo sono anche) a volte nella mia silenziosità e disponibilità, nel mio dare senza pretendere, occupo molto spazio. Non è facile vivermi accanto, non dico vivermi accanto ogni tanto, come amico o conoscente, ma come persona che vive di me tutto. Sono quella del tutto o niente. Sono quella che per principio mette in discussione tutto, sono quella che per seguire i suoi principi (anche se anche io sbaglio e anche spesso) sta male, a volte diventa pesante avermi lì vicino come grillo parlante visivo. Sono apparentemente nera e bianca insieme, sembro contradditoria e non lo sono. Sono quella estremamente razionale ma che sfocio nella passione più sfrenata…. Mia cara fiamella, pensi davvero che sia semplice avermi accanto?

  9. ehehhehehe… perchè non riesci ad usare il pc? ehhehehehe o perchè ti ho lasciato un commento “ingombrante” ? ehhehehehe bacio fiammella

  10. Cè un detto “aiutati che Dio ti aiuta”. Ovvero le cose accadono quando devono accadere, ma come accadono dipende da noi. E questo non è il pensiero di un freddo scienziato, ma di un fatalista 😛

  11. Più o meno come la penso io, ovvero con altre parole. Abbiamo un “compito” da svolgere, ma abbiamo anche il libero artribio di decidere se farlo o rimandarlo. In questo cammino ci sono paercchi sentieri, e noi possiamo sempre scegliere quello che vogliamo, più imbocchiamo quello che ci porta al nostro compito più stiamo bene. Ma anche se sbagliamo, più avanti cè una biforcazione che ci dà la possibilità di cambiare… semprechè vogliamo (ancora sta storia del liberio arbitrio). Alla fine sempre lì arriveremo, ma come e in che condizioni, lo decidiamo noi. E le scelte non sono mai irreversibili, irreversibile vuol dire qualcosa che non muta più, e non esiste nulla di immutabile. Ok per oggi basta, ti ho incasinato abbastanza… ehehehehhe. Bacio ancora fiammella

  12. Passiamo la vita “nei non lughi”: ascensori, parcheggi, file al semaforo, sale dattesa di stazioni, aeroporti, bus, un tempo imprecisato, che non andrebbe buttato, in certi momenti non siamo in attesa, stiamo vivendo… vediamo gente che ci passa accanto, guardiamo il cielo o il giornale, pensiamo agli affari nostri, in uno di questi momenti io di solito spesso leggo e scrivo e questo post lo finirà accadrà a tua volta, senza volerlo quando non ci pensi…always cold play! mi unchino alla tua modestia e sincerità dolce sera:-) un bacio

  13. Il tuo blog è bello, interessante, intrigante..gra zie per essere venuto a dare un’occhiata al mio, che al contrario è semideserto. Eppure a me piace! Megalomania? FORSE. Io non so l’inglese..anz i, sono alla mia seconda lezione, quindi per risponderti dovrò aspettare un po’. So benino invece il francese, meglio ancora l’italiano (mi illudo di saper ancora usare i congiuntivi).

  14. fucking flu! I’ve been in bed for nearly a week now… and the weather is awful as well, rain & wind, wind & rain… but I still smile, so I guess it’s not so bad after all! Cheer up pal!

  15. sun on me… in Inghilterra?!? oggi sto un po’ meglio, infatti mi sono subito rimessa a rompere le balle 😀 sono contenta di vedere che non stai poi così giù, stavo quasi per mandarti un po’ di malteseers per tirarti su di morale!

  16. Intedevo: che sei in defaillance, per certi nemmeno da dire… tu lo hai scritto, da qui la mia espressione di “sincerità e modestia” solo qui, il resto: come sei? non lo so! e poco importa ai fini del blog qui è tutto virtuale. Ciao (ps there’s a new video…)

  17. Una foto di quel mondo parallelo che sono stazioni e aeroporti, dove si entra da un portale invisibile e si viene catapultati dove il tempo non è più tempo, perché perde il suo valore di trascorrere e rallenta fino a fermarsi in un istante infinito, sempre uguale, sempre colorato allo stesso modo. Un saluto e buona domenica, Claudia

  18. La terra di nessuno tra ipotetici confini tra storie, culture, modi di essere, luoghi in cui ti aspetti che tutto possa succedere e non succede mai nulla in realtà.
    E allora beato chi ha una casa da ricordare e di cui avere voglia di tornare.

    Un saluto.
    Ultimo

  19. Sono ambienti che impongono la transizione, un passaggio. A volte sono addirittura insopportabili tanto si prestano alla sovrapposizione di mondi diversi. Forse siamo poco abituati alla calma, c’è sempre di sottofondo il bisogno di trovare una collocazione precisa e soprattutto certa. E in questo, specie gli aereoporti hanno addirittura il potere di mostrare le fragilità delle persone, basta osservare. Dai, sarei curiosa di leggere il tuo racconto sul tema. un abbraccio

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