ministry of love

 

9173_Copertina_del_libro_1984.jpg

 

qualche volta penso che il futuro immaginato dal passato si chiude nel presente. i corto circuiti si chiudono, nei flussi di carica elettrica e di luce provenienti dai nostri schermi, che ci investono continuamente, ossessivamente, cancellano e ricreano i tempi delle nostre azioni e dei nostri sogni. ma noi dove siamo, dentro o fuori gli schermi? è tutto mescolato, entangled, e ciò che ci diceva orwell del futuro, del suo futuro, ci arriva e diventa presente in modo ancora più subdolo di quello che lui poteva pensare. big brother diventa reality,  anestetizza una realtà che va e viene tra le onde elettromagnetiche e il vivere quotidiano. è una catena di immagini, di eventi, di immagini di eventi dove ciascuno pensa di prendere e selezionare, come al supermercato, e non si accorge del braccialetto elettronico che lo lega a qualcosa che NOI ci siamo costruiti, e dalla quale non scappiamo. perché ci piace, e non vogliamo scappare. ma forse non è così. ci forzano, ci forziamo a farcelo piacere. e tutto questo equivoco di presente, passato e futuro continuo è solo una cortina, che non ci fa vedere quello che siamo, quello che il mondo è. e ci farebbe un gran bene saperlo. tomorrow was another day.