Welcome back home, silly boy

Oggi ho preso la macchina, mi sono fatto i soliti 300 Km, da solo, come per tanto tempo, e sono tornato a lavorare. Il traffico era lo stesso di sempre, la mia auto un po’ più vecchia, poveretta, mi sa che la cambio presto. Nel mio dipartimento sono tornati quasi tutti. Il mio laboratorio sempre là, le macchine sono silenziose, alcune smontate, per fare posto a nuovi esperimenti. Gli studenti che mi aiutano sono tornati. Scambi di idee, progetti nuovi, lavori da terminare. Telefonate, e-mail, moduli da compilare. Un articolo che è il risultato di un lavoro durato anni, accettato per la pubblicazione. Devo leggere, studiare, ho rimandato fin troppo certe cose. Saluti di qua e di là, e sì, sono dimagrito, sono abbronzato, stai bene, dove sei andato. Il mio compagno di ufficio è stato in Giappone, è ancora stordito dal fuso orario. Mi fa vedere qualche foto, poi arrivano i suoi collaboratori e discutono insieme di qualcosa che non so. Pausa sigaretta, fuori sulle scale a fumare con un giovane post-doc, arrivato da poco. E’ di Roma, e per questo provo una certa affinità con lui, mingherlino e con gli occhiali, un po’ spaesato, ancora. Lui mi spiega alcune delle ricerche che fa, io gli spiego le mie.Problemi da risolvere, difficoltà, soluzioni possibili, posti in cui si è stati. Spagna, Stati Uniti, Germania e così via. Che piacere, in queste conversazioni. Forse sono il sale del nostro lavoro. Ci si dà del tu, anche se la differenza di età e di posizione è quella che è, ma da noi usa così. Una volta la mia direttrice mi ha scritto un mail, e mi ha salutato scrivendo “besos”, neanche fosse Cleopa, o Ana. La malinconia che mi ha assalito per tutto il mese, i pensieri che mi hanno tormentato, sfumano, lentamente. Torneranno, oh sì, sarà dura rialzarsi, in piedi. Sono a casa, ora, e chissà perchè mi viene di scrivere così, non posso farne a meno. Domani torno in Dipartimento, e ricomincio, e provo amore per il mio lavoro come non mai. Mi tiene insieme, e ho l’idea per una nuova ricerca. Welcome back home, silly boy.

Welcome back home, silly boyultima modifica: 2006-08-28T22:30:00+02:00da weller60
Reposta per primo quest’articolo

7 pensieri su “Welcome back home, silly boy

  1. si…si..sono viva, vegeta e ci vedo…ma mi sono resa conto quanto sappiamo essere stupidi noi uomini(e donne)….ma il migliore era mio padre..nell’ev entualità che nn ci vedessi neanche il giorno dopo era terrorizzato: aveva prenotato x noi1ora d tennis!!!

I commenti sono chiusi.