Strada Jack Kerouac

 

 

Così si chiama un pezzo della pista ciclabile che ho percorso. Quando ho letto l’iscrizione, non ci volevo credere. Il mondo è meraviglioso. C’erano alcune sue  citazioni sbiadite su alcune targhe, qua e là, tra alberi di ciliegi, campi con le balle di fieno già formate,  casette con giardini in fiore, fabbriche alimentari, capannoni industriali. Segni della periferia che divora spazio e tempo in ogni parte del mondo, e  non risparmia niente. Automobili e camion che passavano nelle strade accanto, così vicini e lontani al tempo stesso. Sfrecciavano, piccoli astronavi di gente nelle loro orbite quotidiane.
Un sole sfolgorante, urlava la sua gioia. Il vento traverso mi rallentava, le colline che sembravano così vicine, verso le quali stavo andando, erano lontanissime, per le mie capacità ciclistiche. Qualche rezdora con la borsa della spesa, ciclisti vestiti di tutto punto che andavano nella direzione opposta. Direzione opposta alla mia, come se avessi sbagliato orario. Ma per me l’orario era perfetto. E’ così la mia  vita? Ho sbagliato orario? Controfase. Sì, forse sono in controfase. Al ritorno del mio giro, mi sono fermato su una panchina, e mi sono fermato proprio in quel tratto lì, dedicato a Jack. Mi sono seduto su una panchina, e mi sono acceso una sigaretta, in suo onore. Alla faccia del wellness. Ho letto “Sulla strada” a sedici anni, l’ho riletto a quaranta.  Non cambio mai, vero? No. Non cambio. Niente mi cambierà. Questa giornata ventosa, questo piccolo viaggio nascosto, è stato un balsamo di gioia e dolore. Non  di pace. Domani insegnerò, scriverò formule, lavorerò col computer, farò esperimenti, costruirò i miei soliti castelli. Il dolore e l’inquietudine che provo in questi tempi riprenderà. Ma questi momenti, così particolari, così intimi, mi resteranno dentro, come un sasso pesante che mi spinge giù, mi lega al mio essere vero, ammesso che esista. Tornerò sulla strada Jack Kerouac, in allegra compagnia. Ma il viaggio di Greg continua. In solitario.

The only people for me are the mad ones, the ones who are mad to live, mad to talk, mad to be saved, desirous of everything at the same time, the ones who never yawn or say a commonplace thing, but burn, burn, burn, like fabulous yellow roman candles exploding like spiders across the stars and in the middle you see the blue centerlight pop and everybody goes.“Awww!”