siede coi piedi che penzolano sul cratere, la maschera dal naso adunco alzata sul cappello, il viso rosso e segnato dal dolore. il vestito bianco sporco di cenere, le spalle alla città dai colori avvelenati e ancora splendidi.
voi non valete niente.
voi non siete nulla.
il sangue che versate vi inonderà come il sarno, quell’anno disgraziato. il vostro cemento si sbriciolerà. i camion tossici interrati risusciteranno, gli schiavi del sesso sulla domiziana e dei pomodori nell’agro guarderanno in su. le tigri non possono essere addomesticate, sandokan, non ricordi? i kalashnikov si inceppano, i soldi bruciano. e voi della piana al nord non siete esenti.
voi non valete niente.
voi non siete nulla.
il sangue che versate vi inonderà come il sarno, quell’anno disgraziato. il vostro cemento si sbriciolerà. i camion tossici interrati risusciteranno, gli schiavi del sesso sulla domiziana e dei pomodori nell’agro guarderanno in su. le tigri non possono essere addomesticate, sandokan, non ricordi? i kalashnikov si inceppano, i soldi bruciano. e voi della piana al nord non siete esenti.
è l’una e lucido la pistola,
tiro un’altra striscia al volo
butto dentro il caricatore
con la madonna sul cuore
so che lei poi mi perdona
quando finirà ’sta storia
voi non siete nullaultima modifica: 2008-04-28T00:00:00+02:00da
Reposta per primo quest’articolo
Ma non era pieno di purè di patate ?
leggevo di ronin mentre postavi il cappotto, che ho messo sulle orecchie, sì che ascolto. e leggevo i commenti, e si parlava di libertà fra l’altro, e stasera su un altrove prezioso leggevo di istinto-libertà, un’equazione, e pensavo a come “cambiano le prospettive al mondo” (cip cip!), le cose cambiano davvero a guardarle da sud piuttosto che da nord, e pensavo (non rivendicando l’esclusiva del prodotto ecco 🙂 ) a quanto poco di libertà sta nelle robe d’istinto, che ti comandano spesso da dentro con la fionda puntata in mezzo agli occhi senza lasciarti via, e libertà diventa un filo d’acciaio, magari spinato arrugginito pure, da aggrapparcisi passo passo, disciplina d’intento e di atto, nulla di facile (mica c*zz* ecco).
beh. “ma quanto tempo” 🙂
tanto sole a te!
Il nostro è un paese di allucinati con evidenti spostamenti della personalità in anfratti della psiche al confine dell’inferno, spero per loro che questo inferno esista come esiste questo male.
P.S. Prega per Roma ed anche per me.
bha..no comment.
sun on me? la vedo dura…kiss on you
lo penso spesso “voi non siete niente. voi non valete nulla” ma loro tutti loro sgomitano e ti arrivano certe botte. ci si tira su, d’accordo. ma qualche volta se ti prendono in piena tempia ci si rimane. buon lunedì, beso.
Ho un invito per te.
l’ultimo pezzo è della canzone degli Almamegretta su Saviano, giusto? l’ho ascoltata pure io. figurarsi se io non l’ascoltavo. dove ci sono gli ideali e i sentimenti(forse ancora puliti), non manco mai all’appello. si, bella. belle le parole, anche quelle scritte sopra. tutto è sempre bello a parole, anzi bellissimo. fortuna che ci sono loro, le parole. scusa weller, perdona il pessimismo, ma oggi mi sento troppo stanca. però, il concetto che esprimono fa tremare la pelle. a noi umani, certo.
io schivo. ma sai com’è sono come quei granchi in tempo di muta…quelli stupendi da frittura. la corazza è sempre in muta davanti a certi cow boy di quelli che parlano ai cavalli (colpi da tempia che ci rimani)…il resto del mondo assesta colpi guaribili. ti chiederai un po di cose, dammi tempo. la primavera mi rallenta ancor di più del solito. come i granchi appunto, indietro.
A volte ciò che ci circonda nasconde tra i suoi scherzi anche la nostra fine. Tutto è inaspettato, no? Ma alcune cose… forse.. si conoscono già.
Anche io Mr, ho tolto la maiuscola da Amore… da tempo..
oggi più che mai… oggi solo minuscole in tutta quella maledetta parola.
Oggi c’è stato un bel sole però, no?
have a nice evening
Daniel
« Ciò che io racconto è la storia dei prossimi due secoli. Io descrivo ciò che viene, ciò che non può fare a meno di venire: l’avvento del nichilismo. Questa storia può già ora essere raccontata; perché la necessità stessa è qui all’opera. Questo futuro parla già per mille segni, questo destino si annunzia dappertutto; per questa musica del futuro tutte le orecchie sono già in ascolto. Tutta la nostra cultura europea si muove in una torturante tensione che cresce da decenni in decenni, come protesa verso una catastrofe: irrequieta, violenta, precipitosa; simile ad una corrente che vuole giungere alla fine, che non riflette più ed ha paura di riflettere. »
Nietzsche
p.s. nn posso ascoltare il file..dall’ufficio il sito e’ bloccato..
che la tua maledizione colga nel segno e affranchi la nostra terra da questo cancro… ma lo credi davvero?
un caro saluto
weller se segui i consigli del mio vademecum vedrai che puoi sopravvivere. Fidati. E’ dura ma io sono abituata ormai.
“E l’ultimo colpo del caricatore me lo sparo in bocca per finirla con sta fetenzia di vita.”
“Mi piacciono tanto gli aeroplani quando alzano il muso da terra
Non mi hanno mai fatto paura.
Solo certe ali nere di certe macchine per la guerra
Mi fanno chiudere ancora gli occhi e ancora il cuore.
Senti cosa ti scrivo amore, che non c’è profumo di melograno
E non c’è arancio che sia veramente in fiore
Che tutta l’isola è un vulcano dove non passa la paura
Come da noi cambia una stagione.
Qui passano gli aeroplani è di notte che li senti
Quando non puoi dormire.
Qui se accendessero le luci e riabbassassero le luci
Ci troverebbero tutti in piedi con gli occhi aperti qui.
Qui se si alzassero gli orizzonti e riabbassassero gli orizzonti
Ci troverebbero a pregare.
Se si alzasse la speranza che come gli aeroplani può volare
Se questa terra smettesse di tremare.
Perché trema l’aria come tremo io, tremano i vetri in camera mia
Tremano le parole della mia povera calligrafia
Se si alzasse la speranza che come tutti quanti può volare
Se questa terra smettesse di affondare.
Senti cosa ti scrivo amore, che non c’è profumo di melograno
E non c’è arancio che sia veramente in fiore.”
Sigonella, Ivano Fossati.
Ho mischiato un pò ma non fa niente, credo che riusciamo a capirci lo stesso.
Ciao Weller
Ultimo
Savianoforever!Molto prima che scrivessero il rap pensai di fare una scultura di Roberto Saviano.La sua testa mozza,come una più famosa di terracotta che sta a San Martino e che,si pensa,sia quella di Masaniello.Poi il “cappotto di legno prima delle botte in petto”,pazienza.Grillo è condivisibile in molte battaglie anche per me ma non è il mio leader.Ci intendiamo.
artista1969
non dimeticare di tenere il posto per me in astronave…
buongiorno, neanche io. forse male ma non si può fare a meno. se non fosse qui sarebbe su un taccuino o sulle mani. questo è un mezzo più moderno. ci andrebbe un minimo di disciplina ma tanto sono idee così. che le porta via il vento. ti posso assicurare che non nascono dalla voglia di far vedere quanto sono fica nè quanto lo è la mia vita. perchè non sono vere nessuna delle cose. sempre scritto forse ora sono un po meno timida. al di là di chi ho avuto accanto. voglio dire lo avrei fatto anche col fidanzato pompiere…rido…parlo troppo. beso
flash in testa ancora
su una fotografia a colori
gli occhi di un bravo ragazzo
dicono che sia un buffone
Dobbiamo creare paura
ha mischiato “uomini” con gente
di fognatura
Fumo fuoco e sangue
intanto passa il tempo
quando una calibro 45 ti dà un bacio
in una tempia
vento di vendetta otto botte in petto
tardarielli ma non scordarelli
a mettere proiettili incandescenti
nelle budella
quello che vede sono
un braccio senza nome
faccio quello che vogliono
e lo faccio bene
devo guardarlo a terra
finchè non muore…
Piuttosto ti ho già accennato al fatto che “devi” leggere Collasso di Jared Diamond ?
Io invece sono su, oddio, dentro, insomma leggo Teresa Batista, stanca di guerra.
Dovevo passarci prima o poi.