Legacy

Nel 1985, durante il mega concerto planetario di beneficenza Live Aid, organizzato da Bob Geldof, Elvis Costello cantò “All you need is love” da solo, accompagnandosi con la chitarra elettrica. Nella presentazione, la definì “an old northern English folk song”, una vecchia canzone folk del nord dell’Inghilterra. Sto rivedendo il filmato, è splendido per la passione di Elvis e la partecipazione del pubblico di Wembley. 1967, 1985, 2006, che importanza hanno gli anni, il tempo. Nessuna, di fronte a questo filmato, di fronte a questa canzone, di fronte al mio essere allora ed adesso. Quando ci fu Live Aid, ero a Parigi, e non potei vedere che alcuni spezzoni del concerto, in un bar. Non avevo la televisione, fuori i Parigini celebravano la festa del 14 Luglio, l’anniversario della Rivoluzione che predicava Libertà, Uguaglianza, Fratellanza. E sono le note della Marsigliese che aprono la versione originale della canzone dei Beatles. I versi sono come una filastrocca,

Non c’è niente che tu posa fare che non possa essere fatto
Non c’è niente che tu possa cantare che non possa essere cantato
Niente che tu possa dire se non imparare a giocare il gioco
E’ facile
Tutto ciò di cui hai bisogno è amore

e così via, il messaggio è chiaro, semplicissimo, la vecchia canzone folk del nord dell’Inghilterra, composta ed eseguita da quattro ragazzi provenienti da una città dura e difficile come Liverpool, riassume in sé il desiderio e la speranza non di una generazione, quella del ’68, ma di tutte le generazioni di ragazzi, e perché no, di adulti che comunque sono stati ragazzi. Ce lo dimentichiamo, gli anni scorrono, 1967, 1985, 2006, ma è tutto lì, in queste parole. Mi sono chiesto spesso, l’amore basta? E’ sufficiente? L’amore è una cosa enorme e piccolissima, facile e complicata come la canzone. Ma il bisogno c’è, e talvolta è disperato, anche se spesso facciamo finta di non accorgercene. Le maschere che indossiamo, nella vita di tutti i giorni, talvolta saltano, e in alcuni momenti possiamo vedere il bisogno scolpito sulle nostre vere facce.
I Beatles andarono via presto da Liverpool, quando diventarono delle stelle planetarie, persero anche il loro accento originario, molto forte nei loro primi filmati, quasi inesistente ora nelle interviste a Paul Mc Cartney. Forse la legacy, l’eredità dei Beatles e di tutte le loro splendide canzoni, di tutto il loro mondo, è contenuta in All you need is love, e qualcosa delle loro radici in quella città è presente, lo sento quasi a pelle. Vi traduco la seconda strofa, che a me sta particolarmente a cuore in questo momento

Niente che tu possa fare che non possa essere fatto
Nessuno che tu possa salvare che non possa essere salvato
Niente che tu possa fare se non imparare ad essere tu nel tempo
E’ facile
Tutto ciò di cui hai bisogno è amore

L’ultima volta che ho visitato Liverpool è stato nel 2002 e la città è cambiata, ovviamente, da quando ci andai per la prima volta, nel 1989. Liverpool è più continentale, sta rinascendo, ma il vento sul Mersey ed i tramonti di una luce sfolgorante sono gli stessi, così come i mocciosi dai capelli cortissimi che giocano a calcio nei parchi. Come mi ero ripromesso, ho scritto un po’ di loro, un po’ di una città difficile da amare, ma da me amata come un paio di blue jeans vecchi e comodi, e un po’ di me. Sono un po’ emozionato in questo momento, perché è la mia vita, e ve ne faccio partecipi. Adesso mi accenderò una sigaretta e mi rivedrò il video. Che il sole splenda su di voi, come spesso scrivo, all you need is love w

Legacyultima modifica: 2006-10-30T22:55:00+01:00da weller60
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25 pensieri su “Legacy

  1. E’ utile ed interessante quello che hai scritto qui nel post, ma la canzone è stata ancora una volta utilizzata male recentemente e rovinata da una nota e spregevole trasmissione televisiva e quindi evito di ascoltarla grazie tele…:-( ancora una volta hai buttato letame dove c’erano fior di sentimenti. Grazie weller scusa lo sfogo ma davvero volevo dirlo ciao Buonagiornata :-))

  2. all you need is love è stata, almeno nella mia memoria, un pò rovinata dall’associazi one con quel programma tutto lacrime e idiozie che era stranamore…

  3. Direi di si ^_^ Anche se il mio impegno si esplica nel bere, chiaccherare con gli amici. Mooltoooo faticoso vero? ^_^ (stavolta niente piatti 😛 )

  4. sono la NEGAZIONE dell’informati ca..dopo2giorni sono tiuscita a metter dentro un video ma nn so che cosa sia…beh under pressure nn è..ma nn mi do pervinta..cmq senza le tue indicazioni nn sarei arrivata nemmeno qui..

  5. grazie w 🙂 ok per il reality di fisici&ing. la punizione ce l’ho gia’ in mente, e’ veramente TERRIBILE: chi viene sbattuto fuori dal gioco, lo si costringe a fare il fisico e/o l’ing. per TUTTA LA VITA! AAAHHH ATROCE!!! :OOO ;P

  6. Guarda che io feste ne faccio sempre…. e sempre faccio tardi e posso sempre metterti dietro ad un lavello. :)))))) Ti ci vedo dietro con il grembiulino bianco 🙂 (scusa… oggi molto scherzosa… ma un prof in grembiulino è un’immagine troppo bella!!!)

  7. :)))) L’ho portato per un sacco di tempo anche io. Non ti immaginavo com la barba e neppure gli occhiali, Giacca si, ma sportiva e senza cravatta, insomma un casual sportivo, del tipo inglese…. sarà per tutti i tuoi racconti su quell’isola!

  8. Lei è molto più brava di me, molto. Forse più chiusa e tormentata, del resto l’età vuol dire molto. Quando maturi (maturi è una grossa parola riferita a me!) comuqnue impari anche a prendere le cose con maggior distacco, che non vuol dire minor intensità, diciamo che impari a non farti seppellire dalle emozioni, ma che le vivi, belle o brutte che siano. E si…gli occhi sono i miei, lei ha un taglio leggermente più carino ^_^

  9. Uno splendido “come eravamo”. Sai, a volte mi chiedo se era davvero così bello allora o era bello perchè si aveva vent’anni. E già nel chiedermelo inizio a sentirmi vecchia. Rido.

  10. mi ha fatto piacere ricevere un tuo messaggio, anche per me il Live Aid è un ricordo particolare, ma avevo 13 anni…presto tornerò a Londra, a presto, Alessandra

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