Blackbird

Quando vivevo a Liverpool, passavo dei periodi in cui lavoravo molto duramente. Spesso facevo turni di notte, nel grande laboratorio dove compivamo i nostri strampalati esperimenti. Così, mi capitava di passare le sere non nei locali pieni di girls con occhi azzurri e capelli biondi, bensì attaccato a schermi di computer, o cercando di fare funzionare strumenti molto capricciosi. Durante un’estate feci una sessione di turni particolarmente pesante, per molte settimane. Arrivavo a casa quando era ancora buio, se ero fortunato, o più spesso quando era già giorno da un pezzo. Il mio appartamento era ricavato nel sottotetto di una vecchia casa, con uno splendido giardino. Una rampa di scale chiusa da una vetrata dava sul prato sottostante, ed ogni mattina un merlo si affacciava dal vetro. Eravamo diventati amici. Il richiamo alla canzone Blackbird, dal doppio album bianco dei Beatles, mi viene naturale. Il piccolo uccello che deve imparare a volare nella notte:
“…take these broken wings and learn to fly…”
Uno dice: vai all’estero, impara a volare. Scopri il mondo. Città nuove, luoghi affascinanti. Ma c’è un rovescio della medaglia: la solitudine. Un paese sconosciuto, una lingua che non è la tua (e vi assicuro che capire l’inglese dei liverpuliani non è facile). La solitudine mi accompagnò a lungo, nei miei soggiorni all’estero. E se lavori tanto, è dura. Orari irregolari, stanchezza, e tutti i problemi quotidiani da risolvere, da solo. Poco tempo per hobby, sport, vita sociale. Così il piccolo merlo si è indurito, ha imparato a volare, ma la malinconia ha scavato una tana in lui, da dove esce ogni tanto e lo avvolge, come la nebbia inglese. Love w

Blackbirdultima modifica: 2006-10-24T15:35:00+02:00da weller60
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34 pensieri su “Blackbird

  1. che bella …sinceramente nn la conoscevo questa canzone..ma mipiace..un pò malinconica, ma splendida..emma

  2. Finchè non trovo il sistema di abbandonare questo cazzo di posto e questo cazzo di lavoro non benissimo. Poi scrivo, mi interrogo, potrebbe andar molto peggio e va già molto meglio che in passato.

  3. capisco bene quello che provavi, perché io sto qui ora nel tuo paese, che non è il mio. e ho una coppia di merli nel mio giardino da un paio d’anni e anche se non siamo diventati amici, vedo crescere i loro figli. e una bella cosa. notte! 🙂

  4. Bravo Weller, anche x la canzone, 1 mio amico adorerebbe averla, da giovane suonava i Beatles assieme ad 1 gruppo, nelle serate danzanti…parl o dei ’70. grazie x averci regalato i tuoi ricordi…tevoi oben

  5. Io so che è il giardiniere giusto, lo “sento” come ho sentito tante cose in vita mia. Il problema può essere un’altro, il giardiniere può essere pigro, o può essersi punto con la spina di una rosa prima e ora avere paura di toccare i fiori.Conseguen temente non basta che sia giusto, ma serve che abbia voglia di fare il giardiniere… ma comè complicata la vita!!! ^_^

  6. Io invece ho letto il tuo spaccato di passato. Ultimamente parli spesso di “ieri” come se l’oggi ti facesse stare a disagio, come se l’oggi non è quello che vorresti…

  7. Si me lo avevi detto che non è un gran momento, ma anche se non l’avessi detto traspare così tanto (mi viene da usare il termine gronda…) dai tuoi scritti. Gibran scriveva che l’alba deve attraversare la notte.. nell’attesa della luce, permettimi ogni tanto di fare la fiammella qui da te. Un bacio

  8. Caro prof. il tuo commento è molto interessante, se quello che scrive terzani è una verità quello che hai scritto tu è la prosecuzione, perchè è verissimo che siamo pieni di tutto di troppo di superfluo ed è vero che non siamo mai contenti, perchè siamo fatti così, e forse è proprio perchè abbiamo intrapreso una strada che non porta alla felicità ma all’assurdità di tutto e bisognerebbe fare un passo indietro. Newton ha inseguito la sua passione per la ricerca, quando hai una cosa interessante da fare, è come quando si è innamorati tutto è più colorato. Detto ciò la matematica non mi è mai stata molto simpatica molto meglio la geometria e la “I” dei numeri immaginari altro non so. Grazie delle tue parole mi ha fattoo pensare, Buonagiornata un bacio (il sole c’è) :-))))

  9. Scrivesti: se tempri un acciaio, aka, puo’ diventare troppo fragile. Tagli bene, ma ti spezzi. EST MODUS IN REBUS ! Qualche volta la natura ce lo ricorda…

  10. Mi pare giusto! mica le figure di merda toccano solo a me. comunque no, due pacchetti mi durano quasi cinque giorni. Non potrei permettermi una tale spesa quotidianamente

  11. Oh, potrebbe essere un’idea ?
    I giapponesi (e poi lo Shinto) ritengono che ci sia il sacro, “kami”, in ogni cosa.
    Anche le pietre oltre ad essere parte della sacralità, vivono e fanno parte della crescita dell’universo. Forse da questo deriva che tanti componenti dell’hardware arrivino da quelle parti. Le pietre, il silicio, vibra…(poi il resto mettilo tu, io mi fermo qui) come la mia anima di poeta.

  12. +vado avanti+ credo che noi 2potremmo scambiarci il lettore mp3….(nel caso in cui tu abbia un IPOD darti il mio da 35euro sarebbe un affare…)

  13. Eh si… una volta ho pure sentito un intervista al coach del liverpool, non si capiva un cazzo. Oggi ho parlato delle stesse cose tue, ma ci ironizzato un pò su. Magari apssa da me, chissà che non riesca a tirarti su. un abbraccio.

  14. no no povery quarky e mesy :'(( se piangono lacrime pesanti, poi ti rompono i nucleoni 🙁 cantagli un azotosodiuro di nichel-sodio (NiNNa-NaNNa).. . 🙂 ciao matu

  15. No no era Houllier! Parlava inglese in stile francese, cioè veloce veloce come fanno loro per non farti capire un cazzo e per ribadire che loro hanno un inteligenza fenomenale e tu sei un povero negro.. senti io l’inglese non lo mastico. Ci PROVO col francese (st’estate certe grezze) ma l’inglese te giuro che è un altro universo per me!

  16. infatti partire è un po’ come morire, e tornare come aver vissuto. mica sono frasi fatte per nulla… ciao bellissimo. qui splende una luna da urlo. ragazzi miei arriva l’inverno. panico.

  17. Te sei il contraio di aka lui quando parla è così ermetico e spara a zero su tutto quello che mi piace e se qualcosa per caso ci assimila fa lo snobistico te sei essenziale illuminate parlando di passione io mi dimentico anche di mangiare o dormire, la passione è una necessità se non c’è: la vita è normale e noiosa. Devo fare un post non so quando che si chiamerà “a me piacciono i semafori rossi” circa il motivo lo dichiarerò… il fatto è che anche a pc è pieno di rotonde e quindi…Ciao luna su di te tanto per essere in orario 😉 ciao un bacio mil:-)

  18. Un poeta e uno scienziato, come il sale e il pepe, l’olio e l’aceto, un connubbio perfetto la razionalità e la fantasia:-) e se foste di sessi diversi sareste tra di voi complementari in tutti i sensi secondo me giusto? ciao da mil senza arte ne parte 😉 fatto rima no!?

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