Red wine

Birmingham, Manchester, Leeds, Sheffield, Newcastle, Liverpool. Sono lontani anni luce dalle West Indies. Dal sole della Jamaica, di cui posso solo immaginare i raggi che forse arrivano come delle frecce. Il primo CD che comperai, dopo una sterminata collezione di vinili,è una raccolta degli UB40, una band interrazziale di Birmingham, disoccupati organizzati che invece di mettersi a fare spogliarelli, come i protagonisti di Full Monty, suonavano un reggae dolce e orecchiabile. Penso ai bicchieri di Rioja di bassa qualità bevuti da Keith’s, il wine bar a due passi da casa mia, con i miei improbabili vicini, uno scozzese ed un marocchino (che certo non rispettava i dettami del Corano) mentre ammiravamo le bionde studentesse alticce che si sedevano in gruppi loquaci nei tavoli accanto al nostro. L’estate di Liverpool può essere dolce e risplendente, in alcuni periodi. Bevo il vino rosso  stasera, e brindo al mio passato, al mio presente ed al sole di domani. Con gli UB40 in sottofondo. Oggi ho preso due micetti in adozione, Red e Luna, e ne sono orgoglioso. Brindo anche a loro. Plat du Jour: Red red wine. 

http://weller60.myblog.it/media/00/01/100f04b904ef9aeaa1af1c659f2e3932.mp3