on the waterfront

The singular adventures of w


Traffic- Freedom Rider
 
Questa foto ritrae il posto dove lavoravo quando incominciai a scrivere, quasi tre anni fa. Sono pochi, tre anni? A me questi sono sembrati una vita. Non sto a spiegare cosa c’è nell’immagine, un laboratorio con strumenti complicati. Acciaio, elettronica, ottica, computer. Quello che sembra un caos, ha ragione di essere così com’è, e ogni oggetto sta al suo posto, ha la sua funzione. Autodisciplina, rigore, entusiasmo e tanta pazienza. Fatica.
Non contiamoci balle, per ottenere bisogna lavorare. E ci sono prezzi da pagare. Ma qualche volta ci si interroga sugli obiettivi. E’ quello il momento topico, non si può sfuggire alle domande che ci si pone. E non sempre si trova subito la risposta. Però c’è sempre, sempre un retrogusto dolceamaro nel mio essere, dovuto alla consistenza dei miei sogni. Una parte inafferrabile, evanescente e sempre presente, che mi accompagna nei pensieri, parole, opere e, ahimé,  omissioni. Forse è questo che mi salverà, perché la logica ed il pensiero non sono sufficienti per vivere. Quel piccolo pezzo di DNA, che non so quale sia, non lo sa nessuno,  fa sì che io, noi,  qualche  volta respiriamo un’ossigeno diverso, ma vitale. Che consistenza hanno i sogni?
 
The singular adventures of wultima modifica: 2007-09-14T18:40:00+02:00da
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