on the waterfront

Solitude waves

Ludovico Einaudi- Le Onde

 

Ho scritto spesso delle onde. Per certi versi, la natura si può considerare , nei suoi molteplici aspetti, un enorme, gigantesco, ammasso di onde che vanno, vengono, collassano, interferiscono. Onde di materia, in fisica quantistica. Collassate in oggetti macroscopici, come quelli sulla nostra scala. Onde di radiazione, che viaggiano nello spazio tempo, onde sonore, liquide e di gas, in mare, in cielo ed in terra. Energia che si propaga, viaggia, si insinua. Riceviamo e trasmettiamo. Interagiamo. Abbiamo bisogno di ricevere, abbiamo bisogno di trasmettere. E’ un bisogno disperato, proprio perché coscienti. Coscienti della nostra solitudine, che possiamo attenuare solo in trasmissione e ricezione. E Greg, oggi, sente questo brano musicale, che trasmette. Oh, se trasmette. Musica diversa da quella che è abituato a sentire. Niente chitarre elettriche, basso, batteria.  Solo questo piano acustico, che lo catapulta in un giorno freddo, luminoso sulla riva di chissà quale mare. Si stringe il cappotto e guarda, il su ed il giù, l’avanti e l’indietro, gli occhi semichiusi, dall’aria pungente, dalla luce perlacea. Senza parlare. E si chiede quando occhioni blu suonerà questo pezzo per lui. C’è da aspettare, ma lo farà, ne è sicuro, così come è certo che l’energia si conserva sempre.

 


 
P.S. e se volete leggere qualcosa di veramente bello su Einaudi, andate da Ju. Qui.

 

Solitude wavesultima modifica: 2007-06-20T23:35:00+02:00da
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