on the waterfront

Revolution

Liverpool è piegata da una crisi pluridecennale, il porto è andato in malora molto tempo fa, la città non ha più una sua identità. La popolazione si sta inesorabilmente riducendo, è povera, la microcriminalità dilaga da molti anni. Vi sono quartieri fatiscenti, abbandonati. C’è un segno di rinascita e di speranza, da qualche tempo, ma gli anni 70, 80 e 90 sono stati terribili. Il resto del Nord dell’Inghilterra versa più o meno nello stesso stato, Birmingham, Sheffield (ricordate Full Monty?), Newcastle ed in parte Manchester sono in condizioni non meno gravi. Ma i Liverpudlians (così si dice) hanno un gran senso dell’umorismo, sono molto di sinistra anche se disincantati. Un prof. col quale collaboravo era un membro del Labour Party, non certo il new labour di Tony Blair, ma quello dei dockers, che usava la parola socialismo senza vergonarsene. Mi invitò ad un party assieme ad altri miei colleghi, in una grande casa bellissima e disordinata, tipica di un accademico inglese. C’era un telescopio che troneggiava al centro di una stanza, mi ricordo. Ovviamente, usò le canzoni dei Beatles come colonna sonora. La canzone che ho scelto per oggi è Revolution, un rock’n’roll di John scatenato, dai versi molto dissacratori. Parla del ’68, e della rivoluzione. E dice di stare attenti, di non odiare, di non predicare violenza. Sono d’accordo con voi, fratelli, cambiamo il mondo, ma state attenti ai maestri cattivi. Parole controverse, recitate da un cantante già ricco e famoso, ma forse non meno vere. Godiamoci il rock’n’roll, facciamo festa e pensiamo con la nostra testa. Love w

Revolutionultima modifica: 2006-10-27T23:50:00+02:00da
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