In laboratorio

Questa foto che vedete non è presa da google, ma è il mio laboratorio. Strane macchine che, vi assicuro, messe insieme costano più di una Porsche. Una buona parte di questi strumenti sono stati acquistati con i sempre troppo scarsi fondi che ci passa lo Stato. Una piccola parte sono stati progettati da me, almeno concettualmente, diciamo così. Ed io, e pochi studenti, l’abbiamo montata pezzo per pezzo. Viti, bulloni, acciaio, pompe da vuoto, tubi dell’acqua, cavi, elettronica, tutto montato da noi. Adesso funziona, più o meno, ma c’è sempre bisogno di manutenzione, perchè questa roba è delicata, e capita che spesso sia necessario intervenire. Non vi spiego a cosa serve, non è il punto. Vi dico solo che questa è un po’ la mia seconda casa. Qui non ci sono formule, equazioni da risolvere, articoli da scrivere, conferenze, lezioni e tutto quello che uno può immaginare che un fisico universitario faccia. Noi non facciamo solo questo. C’è anche fatica fisica, e sudore. E frustrazione, quando le cose non vanno come dovrebbero, e lo strumento magari non funziona. Ci ho messo tre anni, per arrivare a questo risultato che vedete. Ma la cosa più divertente e bella di quello che faccio, è che spesso per fare funzionare questa roba c’è bisogno di costruire oggettini con lamierini metallici, piccole viti, materiale che costa pochissimo. E spesso me li costruisco io, con le mie mani e con la mia scarsa perizia, per necessità e anche per mio diletto. Ieri ho costruito una piccola cosa con del rame, mi sono messo lì sul tavolo e l’ho fatta. Gli studenti stavano nella stanza accanto a studiare, ed io ero solo, immerso nel rumore di fondo della strumentazione, nel fresco dell’aria condizionata. Ed ero contento, mi ricordavo del mio professore che mi diceva: “Adesso se mettemo qui, come du’ bei ciabbattini”, si inforcava gli occhiali e produceva delle piccole cose straordinarie. Dovrei pensare più spesso a quanto sono fortunato, a fare un lavoro creativo e che mi dà soddisfazione. Il pezzo che ho fabbricato sembra funzionare, oggi c’è da smontare un’altra cosa, da insegnare ad un ragazzo un po’ di trucchi, e da discutere con i miei colleghi su come procedere con l’esperimento, usando l’ironia ed il buon senso. Qui, la mia vita spesso è meravigliosa. Love w

In laboratorioultima modifica: 2006-07-05T10:05:00+02:00da weller60
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32 pensieri su “In laboratorio

  1. peccato..yi ci vedevo a chiedere…fisi ca: mi dica..come faceva di nome quel tipo a cui cadde una mela in testa??i..i… (la gravità la possso includere nel programma??)

  2. Già… è bello scoprire di star bene a casa nostra… La creatività e le sue lusinghe. Del resto chi di noi può dirsi immune. Ci penso spesso. Finire un lavoro e poterlo tenere tra le mani. Un oggettino fatto e costruito da noi e solo da noi. Non è la stessa cosa per uno che fa il cassiere in banca o qualcosa del genere. Altre soddisfazioni, per carità, ma non è la stessa cosa. E per la cicca weller, quando vuoi, non hai che da chiedere e te la offro volentieri…

  3. per un attimo, la parte alta della foto, ebbene si.. confesso… mi sembravano le macchine che producono la birra… sono irrimediabilmen te perduta lo so! (ps: dai dimmi a che serve la tua invece)

  4. Ammiro molto la maniera in cui l’amore partecipa nella tua vita, nel tuo lavoro, nelle tue espressioni e parole. E’ incantevole. Ciao…P.S.: in realtà erano i commenti loggati a non apparire, spero di aver più fortuna ora…

  5. non è leale aprire questo blog e sentire questa canzone ma ti prego ancora di non toglierla e quando lo farai di farmela avere…mio cugino Fran mi regalo il 45 giri che avevo 13 anni su per giù…e poi ti faccio dormire 3 ore a notte ma no…non è giusto..non è giusto niente io domani ti chiamo lo stesso, bacissimo, ana
    ps fandango mai light!!!

  6. Bello come lui ? Ieri sera, dislocati altrove i pargoletti (Liguria) siamo andati in Piscina Solari per l’aperitivo… c’era la partita Francia-Portoga llo e fra le tifose un paio di modelle, una delle quali poteva giocare il pomo della discordia a pari e dispari con Naomi. Io e la mia signora abbiamo tentato di convincere i nostri compagni che per la Lampada di Aladino gli altri desideri erano pressochè inutili…sareb be bastato essere lei (la francese). Se sei “gnocca” molto gnocca nel luogo e nel tempo giusto la vita è più facile.

  7. peccato…la gravità è una cosa interessante..i nsomma dal punto di vista femminile è tutta colpa della gravità se siamo o meno cicciottelle, no??vivessimo su un altro pianeta (luna) peseremmo come un bimbo…se ho detto una cavoltata prof mi corregga,,e mi dia 15:)

  8. ok..ma sai la soddisfazione? Non vorrei sbagliare ma mia madre(perenneme nte in lotta con la bilancia )peserebbe 12 kg….:)io..sug li 8.5…non lo so ma a me, da piccola , sta ccosa faceva morir dal ridere

  9. o dove sono capitata nel laboratorio di qualche scienziato pazzo? sorrido… e mi piace la tua ultimo frase sai…speriment are con ironia e buon senso… baci Mai.

  10. è bellissimo leggerti..trasm etti l’entusiasmo e l’amore per il lavoro che fai…ciao w!!!!inutile chiederti se stai bene!ti trovo in gran forma!un bacione

  11. Avevo capito che il tuo lavoro ti piaceva molto, quello che non avevo capito era che insegnavi, non mi immaginavo fossi uno scienziato pazzo che sperimentava nei laboratori, tutto da solo o con pochi fidati assistenti, in capelli in piedi, sempre distratto che perdeva tutte le cose, con la mente sempre nel lavoro perchè il lavoro per lui non lo era, era piacere ^_^

  12. non sono il tipo da dire “voglio questo compramelo..” non lo sono mai stata..e mai lo sarò anche se vuol dire ricevere regali da infarto..cmq lui nn ha il gene del regalo..non so perchè..ma gli manca..

  13. Mentre leggevo, mi è venuto in mente “Doc” Emmet Brown, lo scienziato pazzo di Ritorno al Futuro. Credo che, da oggi in poi, ti immaginerò così…:-)))))) ))))), mentre nel tuo laboratorio inventi macchine infernali, piene di tubi, fili di rame, viti e rondelle, felice come un bambino, davanti ad un vaso di vetro pieno di caramelle di tutti i tipi. Ciao Doc, buon fine settimana. Yoko.

  14. Devo partecipare ad un corso di formazione: dovrò leggere un pezzo che parla di emozioni…non so se recitare un pezzo mio e quale.
    Quasi quasi oggi posto Tango.

  15. Un film sulla guerra in Jugoslavia ? Oltre all’ovvio No man’s land, l’ormai antico Prima della pioggia di Milko Manchewski, ma la novità da noleggiare, c’è te l’assicuro è La vita segreta delle parole di Isabel Coixet…mi ha reso più dei viaggi. Io ho ricordi di Jugo (oltre a quelli del mio vecchio post “Ora e sempre Sylva Koscina- la battaglia della Neretva) che tendono all’elegia.

  16. Sei il prof. più adorabile nel quale mi sia mai imbattuta… ma i tuoi studenti lo sanno quanto sono fortunati? A presto… sto tornando… K.

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