LA

Sono stato in California solo una volta, per vacanza. Vorrei e potrei andarci per motivi professionali, e forse prima o poi ci andrò. La California è il paese che ho visitato di più dopo l’Italia. Sì, perché quando uno vede film o telefilm americani, questi sono per la maggior parte ambientati là. Guardare film o telefilm, se sono particolarmente belli, è un po’ come viaggiare nel tempo e nello spazio, e finirci dentro. Non è un’idea particolarmente originale, ma è così, almeno per me. Sono stato a Los Angeles per tre giorni, non l’ho sopportata, ne avevo paura, l’ho visitata pochissimo, eppure ne sono rimasto affascinato, in un certo modo. Ho visto scorci di posti che conoscevo già, tramite il cinema o la televisione. Questo ammasso sterminato di casette con giardino, ricchissime o miserabili , questa foschia permanente, i pozzi di petrolio sulle colline DENTRO la città, queste strade dove non cammina nessuno, perché tutti girano in auto, o, al più sui pattini ed in bicicletta, è finita, in qualche modo, dentro il mio cuore e la mia testa. Mi sembra incredibile, eppure potrei descrivere per filo e per segno ogni posto che ho visitato a LA, a differenza di altre città. Potrei raccontare dei surfisti a Malibu, della giostra di Santa Monica, del supermarket di Beverly Hills dove abbiamo comprato sushi che abbiamo consumato su una panchina al di fuori, assieme agli immancabili lavoratori “invisibili” messicani, degli attrezzi da culturismo a Venice, dei piccoli condo vicino Hollywood che io immagino abitati da aspiranti attori. Quando vedo film come Collateral di Michael Mann, o Jackie Brown di Quentin Tarantino, ripenso sempre al mio viaggio, e a quella sorta di sentimento struggente che mi prendeva durante la mia visita. LA, lo so che prima o poi ti rivedrò, e camminerò sotto le tue palme. Love, w

(Giugno 2005)

Pubblicato in Greg